Come l'acqua per gli elefanti di Francis Lawrence

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locandina Come l'acqua per gli elefanti
 
Regista: Francis Lawrence
Titolo originale: Water for Elephants
Durata: 121'
Genere: Drammatico
Nazione: U.S.A.
Rapporto:

Anno: 2011
Uscita prevista: 06 Maggio 2011 (cinema)

Attori: Robert Pattinson, Christoph Waltz, Reese Witherspoon, James Frain, Hal Holbrook, Paul Schneider, Tim Guinee, Dan Lauria, Ken Foree
Soggetto: Sara Gruen
Sceneggiatura: Richard LaGravenese

Trama, Giudizi ed Opinioni per Come l'acqua per gli elefanti (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
 
Fotografia: Rodrigo Prieto
Montaggio: Alan Edward Bell
Musiche: James Newton Howard
Scenografia: Jack Fisk,Jim Erickson
Costumi: Jacqueline West

Produttore: Gil Netter,Erwin Stoff,Andrew R. Tennenbaum
Produttore esecutivo: Kevin Halloran
Produzione: Flashpoint Entertainment, Fox 2000 Pictures
Distribuzione: 20th Century Fox

La recensione di Dr. Film. di Come l'acqua per gli elefanti
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Colonna sonora / Soundtrack di Come l'acqua per gli elefanti
Potrebbe essere disponibile sotto, nei dati aggiuntivi (clic qui).

Voci / Doppiatori italiani:
Francesca Fiorentini: Marlena Rosenbluth
Stefano Crescentini: Jacob Jankowski
Claudio Sorrentino: August Rosenbluth
Dante Biagioni: Vecchio Jacob Jankowski
Dario Penne: Camel
Stefano De Sando: Cecil
Francesco Prando: Charlie O'brien
Diego Reggente: Earl
Vittorio Stagni: Kinko
Bruno Alessandro: Mr. Hyde
Roberto Draghetti: Blackie
Antonella Alessandro: Barbara
Matteo Liofredi: Wade Swift
Alessandro Budroni: Grady
Luciano Roffi: Diamond Joe
Pino Ammendola: Fruttivendolo
Mino Caprio: Custode Di Rosie

Informazioni e curiosità su Come l'acqua per gli elefanti

Tratto dal romanzo di SARA GRUEN.

Note dalla produzione:
Tratto da un best seller rimasto a lungo primo in classifica negli Stati Uniti, COME L’ACQUA PER GLI ELEFANTI si presenta come l’epico racconto di un amore contrastato in un luogo magico colmo di avventura, meraviglia e grandi pericoli.
Jacob, uno studente di veterinaria di modeste origini, incontra e s’innamora di Marlena, una stella del circo d’altri tempi. Insieme scoprono la bellezza del mondo circense, condividendo l’affetto per un elefante piuttosto speciale. E malgrado tutti gli ostacoli – non ultimo l’odio del marito di Marlena, un individuo tanto carismatico quanto pericoloso – Jacob salva la donna da una vita infelice, finendo per condividere con lei un amore che durerà tutta la vita.
Pubblicato nel 2006, il romanzo di Sara Gruen “Acqua agli elefanti” si è rivelato sin da subito un enorme successo, rimanendo per 12 settimane nella classifica dei libri più venduti del New York Times. Perfino nell’edizione tascabile la sua popolarità non è stata meno grande, tanto che è ancora oggi in cima alle graduatorie. In tutto il mondo i lettori apprezzano le gioie, gli amori, i riscatti e le sfide dei personaggi della Gruen.
“’Acqua agli elefanti’ parla dell’amore in tutte le sue manifestazioni – tra uomini e donne, in famiglia, tra esseri umani e animali,” sostiene l’autrice. “In definitiva racconta dei diversi modi in cui ci rapportiamo gli uni agli altri: a volte lo facciamo nel modo giusto, altre no”.
Reese Witherspoon appartiene alla vasta legione di ammiratori del romanzo.

Nota infatti l’attrice vincitrice dell’Oscar® che “si tratta di una meravigliosa vicenda d’amore, di speranza, di redenzione, di seconde opportunità, di conquista della felicità. E quando l’ho letta mi sono ritrovta letteralmente imprigionata nel mondo che Sara ha saputo creare”. Anni dopo, la Whiterspoon si sarebbe trovata nei panni dell’eroina del romanzo, Marlena, principale attrazione di un circo in declino. Con i suoi occhi e i suoi capelli luminosi, la pelle di porcellana, i lustrini rosa che la rendono scintillante, e la sua confidenza con gli animali, Marlena è un’artista nata, affascinante e piena di grazia. Ma la sua vita privata è in forte contrasto con la gioia che la donna prova nell’esibirsi. È infatti intrappolata in un rapporto matrimoniale complesso e difficile con August, il direttore – nonché proprietario – del circo, una presenza autorevole e carismatica capace di sedurre o aggredire con la medesima forza.
Anche la star di Twilight Robert Pattinson è a sua volta un ammiratore dei personaggi e del mondo di Sara Gruen. “Qualcuno mi spedì il libro e immediatamente ne sono stato catturato,” ricorda. In seguito, l’attore ha accettato di interpretare Jacob Jankowski: sbandato e smarrito dopo una tragedia personale, il giovane protagonista sale casualmente su un treno che si scopre essere il convoglio che trasporta il Benzini Bros. Circus. Quel fatale viaggio in treno avrà come destinazione l’incontro con Marlena, e una storia d’amore e un destino che nessuno dei due poteva immaginare.

Non molto tempo dopo la pubblicazione del romanzo, i suoi protagonisti così amati hanno cominciato il loro viaggio dalla pagina scritta al grande schermo. Alla fine del 2008, il produttore Gil Netter (Io e Marley) ha contattato il regista Francis Lawrence (Io sono leggenda) proponendogli di fare di “Acqua agli elefanti” un film. “Lessi il libro tutto di seguito,” ricorda Lawrence. “È stata un’esperienza davvero viscerale, perché la storia si svolgeva in un mondo talmente ricco e descritto in maniera così precisa che mi sono innamorato dei suoi personaggi e delle sue emozioni”.
Lawrence si è concentrato soprattutto sulla relazione tra Marlena e Jacob e sulla messa in scena del mondo magico che la Gruen ha così magistralmente descritto nel romanzo. “Il rapporto tra Marlena e Jacob, così come l’abbiamo raccontato nel film, è una delle cose di cui sono più soddisfatto,” spiega. “Il loro è davvero uno di quei fantastici innamoramenti ‘a lenta combustione’, tutt’altro che un colpo di fulmine. Sono convinto che Jacob venga attratto immediatamente dalla bellezza di Marlena, dalla sua magia, dalla sua forza, dalla sua fiducia. Al contrario, lei è cauta, le persone di cui si fida sono poche. E pian piano Jacob riesce a far breccia in quel muro, fino a diventare una rivelazione che, nel suo ambiente, Marlena non si aspettava. Tutto sommato, credo che lei se ne innamori per il suo senso morale.”

Proprio come i personaggi ai quali avrebbe dato vita sullo schermo, Lawrence era affascinato dall’ambiente del circo. “È un mondo che ha sempre esercitato una forte attrazione su di me, specialmente quello dei circhi degli anni ’20 e ’30,” assicura. “A quell’epoca il circo era avvolto da una luce particolare – i treni a vapore, quei fantastici tendoni di tela, l’eleganza degli artisti e gli animali esotici.”
Assieme a Lawrence, il produttore Erwin Stoff ha portato il progetto al celebre sceneggiatore Richard LaGravenese – già candidato all’ Oscar® per La leggenda del Re Pescatore – affinché adattasse il libro della Gruen. Erano tutti ben consapevoli dei rischi che avrebbero corso nel farsi carico di una storia e di un cast di personaggi così amati, oltre che di ridurre un romanzo di 400 pagine ad una sceneggiatura che funzionasse.

Spiega Lawrence: “Era la prima volta che lavoravo assieme ad uno sceneggiatore all’adattamento di un libro. Il nostro approccio è stato quello di provare a rimanere fedeli a grandi linee ai suoi temi e ai suoi toni. Nel libro c’erano alcuni momenti chiave che er importante ritrovare anche nel film, ma in questi casi interpretare il materiale originale, come anche farsi venire delle nuove idee, fa parte del divertimento.”
Teorizza LaGravenese: “Quando si ha a che fare con un libro molto amato è importante mantenere anche nel film ciò che il lettore si aspetta di ritrovarci. Ma allo stesso tempo ci si deve rendere conto che quando si legge una storia è nella propria mente che si vedono e si sentono i personaggi, tanto che ogni lettore se ne costruisce una propria visione. Nel momento in cui segui la vicenda stando davanti ad uno schermo, e la vedi interpretata da persone reali, questa diventa invece una versione letterale, univoca. E non tutte le idee che possono funzionare in un romanzo vanno altrettanto bene sullo schermo.”

Sotto la guida di Lawrence, LaGravenese ha via via raffinato la sceneggiatura nell’arco di diverse stesure. La loro priorità, dice lo sceneggiatore, era “rendere più attivi i tre personaggi principali, in particolare reinventando il background di Marlena e August. Volevamo che le motivazioni di ciascuno di loro fossero chiare, in modo che, sotto il profilo morale, stabilire chi avesse ragione e chi torto fosse un tantino più complesso. Nessuno è innocente al 100 percento.”
È proprio su questo aspetto che punta Reese Witherspoon. “Quando August – arrivato in città con il suo circo – la scopre, Marlena è un’orfana che lavora come sarta in un negozio d’abbigliamento,” spiega. “L’uomo se ne invaghisce e la invita a seguire lui e il circo per farla diventare una sorta di Svengali, addestrandola come acrobata equestre.” Marlena baratta una vita di povertà in cambio di un’affascinante promessa di celebrità: una scelta non priva di conseguenze. Anche August non ha famiglia, e ha dedicato la propria vita a ricostruire da zero uno spettacolo sul punto di scomparire.
Tra i cambiamenti rispetto al libro emerge la fusione di due dei personaggi immaginati dalla Gruen – August, il marito di Marlena, che nel romanzo è il capoaddestratore degli animali, e Zio Al, il violento e prepotente proprietario del circo.

“Combinare assieme August e Zio Al ha reso il primo più pericoloso, il che è sempre una buona cosa,” nota LaGravenese. Lo sceneggiatore ha anche rielaborato e arricchito il modo in cui un ormai anziano Jacob (impersonato dall’attore candidato agli Oscar® Hal Holbrook) rievoca la sua esperienza con il Benzini Bros. Circus e la relazione con il suo amore di tutta la vita, Marlena.
Sara Gruen è rimasta molto impressionata dall’adattamento. “Credo che le modifiche [nella sceneggiatura] siano davvero brillanti,” dice. “Scrivere un copione implica una serie di capacità totalmente diverse da quelle necessarie a scrivere un romanzo. Francis e Richard hanno preso un libro che si legge in non meno di 14 ore e l’hanno trasformato in qualcosa che si può guardare in appena un paio d’ore. E senza che questo sminuisca la storia.”
Ancor prima che iniziasse il lavoro sulla sceneggiatura, la Witherspoon è stata il primo elemento del cast ad entrare a far parte di COME L’ACQUA PER GLI ELEFANTI.

“Reese è stata fin dall’inizio del progetto un partner creativo,” dice Lawrence. “Ha contribuito molto sia al film che al personaggio di Marlena. È un’attrice fantastica, bella e perseverante, adora gli animali ed è senza paura, non si tira indietro di fronte a nulla. Marlena è una donna alquanto tosta e indurita; non è vittima di August né di nessun altro. E anche Reese sa essere molto forte.”
A differenza di Marlena, Jacob ha avuto una vita protetta dall’amore dei genitori. Tuttavia, ad un passo dalla laurea alla scuola di veterinaria della Cornell University, il suo mondo va in frantumi quando viene a sapere della morte dei genitori in un incidente stradale. Emotivamente e finanziariamente a pezzi, Jacob è costretto a lasciare l’università, mettendosi in viaggio senza una meta. D’impulso sale su un treno di passaggio che ospita il Benzini Bros. Circus. Quasi settant’anni più tardi, riflettendo su quel momento fatale, il vecchio Jacob si domanderà: “Sono stato io a prendere il treno o è stato lui a prendere me?”

Privo di qualsiasi altra prospettiva, Jacob si unisce alla troupe del circo. All’inizio, quello che era un giovane cresciuto nella bambagia si sente smarrito e impaurito per la propria vita, immerso nel caos, nel colore e nel pericolo che lo circondano. Jacob inizia il suo apprendistato dal gradino più basso, più giù ancora dei facchini che si occupano dei quotidiani lavori manuali. Quando August, il direttore e proprietario del circo, viene a sapere dei suoi studi di veterinaria, lo promuove ad occuparsi delle cure mediche degli animali. Il che porta Jacob molto più vicino a Marlena, la vedette dello spettacolo. La sua attrazione per la donna è immediata e folgorante. “Jacob nota subito la bellezza e il carisma di Marlena,” dice Robert Pattinson. “E coglie anche il suo forte legame con gli animali, con i quali Marlena lavora durante le sue esibizioni: un’altra cosa che i due condividono.”

Già fan del libro, Pattinson si è lasciato intrigare ancora di più dal suo adattamento cinematografico dopo aver letto la sceneggiatura. “In qualche modo, era come se Francis e Richard avessero aggiunto alla storia addirittura qualcosa in più,” dice l’attore. Francis Lawrence si è convinto che Pattinson fosse giusto per il ruolo dopo aver discusso con lui il progetto per diverse ore. “Pensavo che Robert fosse Jacob Jankowski,” dice il regista. “Era difficile trovare un ragazzo tra I 23 e I 24 anni che non sembrasse troppo giovane per la parte. Rob era già un uomo. È riflessivo, intelligente, empatico, forte e fiducioso.”
La rapidità con la quale Pattinson si è impadronito del personaggio è impressionante. “Jacob è misterioso e quieto, è un osservatore,” dice l’attore. “È il tipo che studia attentamente le persone e ha un rapporto intuitivo con gli animali, oltre che una profonda comprensione della natura umana.”
Tutte le qualità e le capacità di Jacob si rivelano man mano che la distanza tra lui e Marlena si riduce.

La Whiterspoon elogia Christian Waltz, vincitore dell’Oscar® com Miglior Attore Non Protagonista per il suo lavoro in Bastardi senza gloria, per essersi “calato assolutamente fino in fondo al lato tenebroso di August. Ha fatto un lavoro davvero straordinario nel rappresentare entrambi i versanti del suo personaggio.” Aggiunge Francis Lawrence: “Christoph è arrivato da noi con un amore enorme per il personaggio e per la storia, oltre che per il suo mondo e i suoi temi. Grazie al suo fascino elettrico e minaccioso, era perfetto per la parte. Conferisce al ruolo un mix di intelligenza, acume e humor.”
Waltz non si dilunga molto sulla sua interpretazione di August, preferendo sperare che sia il pubblico a scoprire il personaggio e a farsene un’opinione. Ma avendo interpretato un direttore di circo e ammaestratore di animali, il celebre attore è più espansivo nei riguardi della sua ammirazione per tutti coloro che si guadagnano la vita addestrando i nostri amici a quattro zampe. “Non avrei mai la pazienza per ammaestrare un animale, figuriamoci per impersonare un domatore,” scherza l’attore. “Ho un grande riguardo per Gary Johnson [il responsabile del gruppo di addestratori di elefanti sul set]: è una persona calma, equilibrata e paziente. Stargli vicino mi ha permesso di essere a mia volta tranquillo ed equilibrato, consentendomi di guardare e imparare,” dice ridendo.

Nel magico mondo del circo e dei suoi straordinari artisti, la star assoluta del Tendone è l’elefantessa Rosie, con i suoi 2 metri e 75 centimetri di altezza e le sue quattro tonnellate di stazza. August compra Rosie, emarginata dal cast di un circo in disgrazia, in un estremo tentativo di salvare lo spettacolo del suo Benzini Bros. Ma certo non può immaginare che la sua nuova attrazione, oltre a valergli il successo economico cui ambiva, farà anche da catalizzatore dell’unione tra Marlena e Jacob.
Rosie è interpretata da Tai, 42 anni, una veterana del cinema (Per amore di Vera, Mowgli - Il libro della giungla) che vive a Perris, California, con il suo capoaddestratore Gary Johnson, della Have Trunk Will Travel Inc.®, un’organizzazione che promuove la conoscenza degli elefanti in un contesto sicuro, educativo e ricreativo. Tai è stata un colpo di fulmine per tutti gli interpreti del film e per la troupe, tutti egualmente sorpresi non soltanto per le sue doti recitative, quanto per la serenità che la dolce gigantessa manifestava nel “caos controllato” di un indaffarato set cinematografico.

Reese Whiterspoon, che con Tai condivide la maggior parte delle scene, ha sviluppato con l’elefantessa un legame particolarmente stretto. In realtà, le due protagoniste hanno iniziato a lavorare assieme ben prima che sul set di Piru, California, venisse impressionato il primo metro di pellicola. Con tre mesi d’anticipo rispetto all’inizio delle riprese, l’attrice e Tai hanno cominciato a lavorare, dice la Whiterspoon, “su ogni azione prevista nel film, a cominciare da Tai che mi solleva in aria fino ad imparare a saltare all’indietro su di lei.” Anche le interazioni più semplici erano una vera sfida. “Io non sono molto alta e Tai è tutt’altro che piccola,” scherza l’attrice. “Ho dovuto imparare a salire sulla sua proboscide per saltarle in groppa. È stato alquanto complicato, ma alla fine ce l’ho fatta. Ed è stato uno dei risultati di cui vado più fiera!” L’addestramento della Whiterspoon alla “scuola circense” ha riguardato comunque anche il lavoro con i cavalli e con il trapezio.

Tai non è stata immune neanche al considerevole fascino di Robert Pattinson, tanto che spesso l’elefantessa flirtava giocosamente con l’attore, il quale a volte la sfidava a trovare qualche ghiottoneria che si era nascosto addosso. Una passione reciproca. Dice infatti Pattinson: “Il comportamento di Rosie è talmente affascinante da riuscire ad amplificare l’esperienza di tutti i personaggi che hanno a che fare con lei. E mi sono sentito esattamente allo stesso modo lavorando con Tai. Non ero mai stato vicino ad un animale così enorme, ma anche altrettanto adorabile e premuroso con le persone.”
Una particolare attenzione è stata dedicata a Tai durante le riprese delle scene in cui August maltratta Rosie. Il team degli effetti visivi e l’addestratore Gary Johnson hanno escogitato un metodo ingegnoso per far sembrare che il personaggio interpretato da Christoph Waltz colpisse l’elefantessa – e che Rosie reagisse ai finti colpi – sia attraverso la magia del digitale che una particolare serie di comportamenti insegnati a Tai per l’occasione. L’elefantessa non è mai stata picchiata. “Con Tai non abbiamo mai usato neanche un cancellino o un uncino di spugna,” assicura Lawrence. “Di uncini non ce n’era proprio neanche l’ombra, intorno a lei.” E a sorvegliare queste e tutte le altre scene in cui erano coinvolti degli animali c’era comunque l’Animal Humane Association.

SOTTO IL TENDONE
Per visualizzare la vita di un circo durante la Grande Depressione come la immaginava Lawrence, il regista e i responsabili della scenografia hanno lavorato in modo che una rigorosa autenticità si fondesse con un romanticismo incantevole. “Tutti coloro che erano coinvolti nel film amavano tanto l’epoca storica quanto il circo,” nota Lawrence. “Volevamo che COME L’ACQUA PER GLI ELEFANTI fosse quanto più realistico e genuino possibile, ma era anche nostra intenzione trasmettere un’idea molto romantica di ciò che era la vita circense negli anni ‘30”.
Il set principale è stato allestito a Piru, nella California meridionale, una località scelta per la vicinanza con gli animali esotici richiesti dalla storia e per la presenza di vagoni ferroviari e binari. La troupe ha effettuato delle riprese anche in altre località della California del Sud, tra cui il backlot degli teatri di posa della Twentieth Century Fox, che ha ospitato una splendida parata circense. Per poter utilizzare dei treni d’epoca, la produzione ha fatto una breve tappa anche a Chattanooga, nel Tennessee.

A Piru, le dotazioni di scena della gigantesca produzione comprendevano le tende per il padiglione principale, un serraglio, una tenda per le “Coochie Girls”, la tenda per la star Marlena e diverse altre tende più piccole. La più grande – il Big Top, il Tendone – misurava 57 metri per 36, mentre le sue gradinate potevano ospitare fino ad 800 spettatori. “Uno dei nostri obiettivi [nella creazione del Benzini Bros. Circus] era realizzare un nostro backlot in cui avere la massima libertà di girare dove volevamo e di farlo con profondità e autenticità,” spiega Lawrence. “Ma abbiamo realizzato il nostro circo proprio come, a quei tempi, una compagnia circense di seconda categoria avrebbe messo in piedi il proprio. Le tende sono state tirate su con lo stesso tipo di sostegni; i carrozzoni ferroviari sono stati allestiti con gli accessori appropriati; tutti i costumi erano autenticamente d’epoca; e anche il casting per i dipendenti del nostro circo è stato fatto con la massima accuratezza. Ognuno di questi elementi ha concorso a creare un’atmosfera fantastica e autentica che ci ha ispirati tutti. È stato come viaggiare – ogni mattina – indietro nel tempo, negli anni ’30.”

Nel lavoro sulle scenografie, i realizzatori del film sono partiti favoriti per via delle descrizioni e dei dettagli accurati già presenti nel romanzo di Sara Gruen, grazie ai quali i lettori si erano sentiti come se avessero visto, ascoltato e sentito l’odore di un circo in lotta per la propria sopravvivenza negli anni ’30. Lo scenografo Jack Fisk, le cui frequenti collaborazioni con il celebre cineasta Terence Malick sono note per le loro ambientazioni naturali, realistiche e molto elaborate; il direttore della fotografia Rodrigo Prieto, la cui attenzione meticolosa ai dettagli visivi e drammatici ben risalta in film come Amores perros, I segreti di Brokeback Mountain e il recente Wall Street: Il denaro non dorme mai; e infine la costumista Jacqueline West, due volte candidata all’Oscar® (l’ultima fu per Il curioso caso di Benjamin Button): hanno avuto tutti la loro parte nel far sì che COME L’ACQUA PER GLI ELEFANTI non somigliasse a nessun altro circo raccontato dal cinema.
Arrivando ogni giorno sul set di cui aveva disegnato le scene, Fisk ha condiviso con Francis Lawrence la sensazione di viaggiare nel tempo. “C’erano momenti in cui entrare nel nostro tendone, con le sue luci realistiche, le gradinate che avevamo costruito e l’odore degli animali, era proprio come tornare indietro a quell’epoca. Sono questi i momenti per i quali vivo. Quel tendone era come se respirasse di vita propria.”

Questo realismo origina in gran parte dall’impressionante ricerca condotta da Fisk, il quale ha trascorso ore e ore a documentarsi sui libri sulla grande epoca dei circhi e su decine di migliaia di vecchie fotografie. “Quelle vecchie immagini in bianco e nero dei tendoni di tela sono magnifiche perché erano illuminate da una bellissima luce al tungsteno, e tuttavia ti lasciano vedere le forme, il sudiciume, le orme, le macchie di grasso, il fango e la polvere,” ricorda Fisk. “Tutto appare incredibilmente reale e palpabile, esattamente quello che volevamo ottenere con il nostro circo.”
Il contributo della costumista Jacqueline West è stato fondamentale nel far risaltare il contrasto tra il luccicante mondo del circo e, appena fuori dal grande tendone, quello dell’America della Grande Depressione. Gli abiti di scena di scena degli interpreti principali, inclusi August e Marlena, vibrano di colore, mentre il pubblico sulle gradinate indossa abiti con tonalità più spente e quindi appropriate per quell’epoca di grande crisi. “Volevo che il colore e i lustrini balzassero fuori dal circo stesso, lontani da una platea più monocromatica,” spiega la West.

I costumi di Marlena sono ispirati a quelli indossati dalle star del cinema degli anni ’30, come pure a quelli che sfoggiavano le artiste dei circhi di allora. “Per il ruolo di Marlena, l’abbigliamento di Reese comprende un abito da sera guarnito di perline e un costume da parata con piume di marabù composto da vari pezzi d’epoca in una sorta di patchwork vintage. I suoi abiti lunghi da sera rievocano quelli che si vedevano addosso alle più grandi star dell’epoca, da Jean Harlow a Carol Lombard o Constance Bennet.”
Una dimostrazione di quanto fosse riuscito il mix di realismo storico e di glamour del set, non meno che della fedeltà dei realizzatori al romanzo, è stata la reazione di Sara Gruen quando è venuta in visita sul luogo delle riprese.”Ero senza parole,” ricorda. “Solo pochi anni fa tutto questo era solo nella mia immaginazione, e adesso eccolo qui, incredibilmente simile a ciò che ho immaginato. È un’esperienza davvero surreale.”

Dalla fase di scrittura alla pre-produzione, dalle riprese agli ultimi ritocchi della post-produzione effettuati alla vigilia della distribuzione mondiale di COME L’ACQUA PER GLI ELEFANTI, l’intera equipe creativa si è sforzata al massimo di dare vita a questo mondo, ai suoi personaggi e ad una storia di attrazione contrastata che si trasforma in un amore per la vita. “Ogni persona al mondo ha desiderato avere almeno una volta la sua ‘giornata al circo’ – un momento di felicità che ti distrae dalla vita quotidiana,” riflette Reese Witherspoon. “Ed è proprio ciò che abbiamo inteso realizzare con questo film: creare qualcosa che la gente si possa godere.” E aggiunge Francis Lawrence: “Una delle ragioni per cui ho accettato di dirigere COME L’ACQUA PER GLI ELEFANTI risiede nel fatto che si tratta di una storia d’amore, di desideri esauditi, riscatto, magia e bellezza. E mi auguro che il pubblico colga tutti questi aspetti.”

AMERICAN HUMANE ASSOCIATION – DIPARTIMENTO FILM & TELEVISIONE
NESSUN ANIMALE È STATO MALTRATTATO
I rappresentanti dell’American Humane Association sono stati presenti sul set di COME L’ACQUA PER GLI ELEFANTI ogni qualvolta fosse previsto l’utilizzo di animali, e sono stati coinvolti anche nella preparazione del loro addestramento.
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