Scusa, mi piace tuo padre di Julian Farino

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locandina Scusa, mi piace tuo padre
 
Regista: Julian Farino
Titolo originale: The Oranges
Durata: 92'
Genere: Commedia
Nazione: U.S.A.
Rapporto:

Anno: 2012
Uscita prevista: 6 Dicembre 2012 (cinema)

Attori: Hugh Laurie, Leighton Meester, Adam Brody, Catherine Keener, Alia Shawkat, Oliver Platt, Allison Janney, Tim Guinee, Sam Rosen, Aya Cash, Cassidy Gard, Heidi Kristoffer, Boyd Holbrook, Stephen Badalamenti, John Srednicki, Jennifer Bronstein, Rachel Gittler
Sceneggiatura: Ian Helfer, Jay Reiss

Trama, Giudizi ed Opinioni per Scusa, mi piace tuo padre (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
 
Fotografia: Steven Fierberg
Montaggio: Carole Kravetz
Scenografia: Dan Davis,Alexandra Mazur
Costumi: David C. Robinson

Produttore: Anthony Bregman,Leslie Urdang,Dean Vanech
Produttore esecutivo: Stefanie Azpiazu,Ian Helfer,Sam Hoffman,Jay Reiss,Daniel Revers
Produzione: Olympus Pictures, Likely Story
Distribuzione: M2 Pictures

La recensione di Dr. Film. di Scusa, mi piace tuo padre
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Colonna sonora / Soundtrack di Scusa, mi piace tuo padre
Potrebbe essere disponibile sotto, nei dati aggiuntivi (clic qui).

Voci / Doppiatori italiani:
Valentina Favazza: Nina Ostroff
Luca Biagini: David Walling
Roberta Paladini: Paige Walling
Marco Vivio: Toby Walling
Letizia Ciampa: Vanessa Welling
Carlo Cosolo: Terry Ostroff
Franca D'amato: Carol Ostroff
Paolo Vivio: Ethan

Personaggi:
Leighton Meester: Nina Ostroff
Hugh Laurie: David Walling
Catherine Keener: Paige Walling
Adam Brody: Toby Walling
Alia Shawkat: Vanessa Welling
Oliver Platt: Terry Ostroff
Allison Janney: Carol Ostroff
Sam Rosen: Ethan
Boyd Holbrook: Circle
Tim Guinee: Roger
Lucas Papaelias: Mikhalay
Hoon Lee: Henry Chart
Aya Cash: Maya
Cassidy Gard: Samantha
Jennifer Bronstein: Amy

Informazioni e curiosità su Scusa, mi piace tuo padre


Note dalla produzione:
LA PRODUZIONE
Natale nei sobborghi: ritorni a casa, scambi di doni, addobbi festosi, canti e una storia d’amore scandalosa che minaccia di lacerare due famiglie. Forse non è quello che ci si aspetta da un film di Natale, ma è proprio questo a rendere la commedia corale “Scusa, mi piace tuo padre” unica nel suo genere. “Questo è un film natalizio per chi è scettico sui film natalizi”, spiega il produttore Anthony Bregman. “Spesso questo tipo di film ci offre un punto di vista poco realistico della vita o tende a trasmettere il messaggio che la nostra vita non è così allegra come gli addobbi e le canzoni natalizie. Il fascino di ‘Scusa, mi piace tuo padre’ sta nel suo raccontare eventi scioccanti e coinvolgenti sullo sfondo delle feste”.

La famiglia Walling e la famiglia Ostroff non sono i tipici vicini di casa dei sobborghi americani perché sono anche intimi amici da oltre vent’anni. Come ci racconta la narratrice del film, la più piccola dei Walling, Vanessa (Alia Shawkat), le due famiglie condividono tutto: le cene del week-end, hobby, barbecue, e le feste. Una routine che può trasformare una vita apparentemente vibrante in una di lieve disperazione. È proprio quello che succede ai Walling e agli Ostroff.

Paige Walling (Catherine Keener) è ossessionata dalla gioia del Natale (il coro di cui fa parte comincia le prove per i canti di Natale fin da Agosto), Terry Ostroff (Oliver Platt) è sempre affascinato dall’ultimo gadget, mentre David Walling (Hugh Laurie) e Cathy Ostroff (Allison Janney) accettano pazientemente le idiosincrasie dei loro amici e delle loro dolci metà. Ma, nonostante tutto, le due famiglie si trovano in un luogo poco felice.
Tutto questo fino al Giorno del Ringraziamento, quando David Walling apre la porta e si trova davanti la figlia di Terry e Cathy - Nina Ostroff (Leighton Meester), tornata a casa dopo un’assenza di cinque anni. Reduce da una vita di vagabondaggio e un’inaspettata separazione dal fidanzato Ethan (Sam Rosen), Nina si ritrova nell’ultimo posto in tutto il mondo dove sarebbe voluta finire, West Orange, New Jersey. Qui comincia la nostra storia.

"Tra David e Paige le cose non vanno più benissimo", spiega Ian Helfer, uno dei due sceneggiatori. “I due si sarebbero probabilmente accontentati, come fanno in tanti, di trascinare un rapporto infelice, ma Nina – che per molti aspetti è sempre stata una manipolatrice e una piantagrane – ha la capacità di stuzzicarli fino a fare esplodere le cose. David e Nina sono l’accoppiata perfetta, almeno in questo momento particolare della loro vita."
Gli sceneggiatori Ian Helfer e Jay Reiss ammettono che la storia si basa su una tresca durata pochi mesi (tra Maggio e Dicembre) raccontata loro da alcuni amici comuni. “La prima domanda che ci siamo posti dopo l’inizio del rapporto tra i due”, dice Reiss, “è stata: ‘come si sarebbe svolta una cena in cui Nina invita a casa i propri genitori?’"

Elaborando su alcuni momenti imbarazzanti come questi - e avendo molto tempo a disposizione per scrivere una ‘sceneggiatura speculativa’ grazie allo sciopero degli sceneggiatori – la storia e i personaggi si sono animati con grande spessore e humor. "L’idea di base era: ‘e se questa ragazza di 24 anni e quest’uomo di 50 s’innamorassero davvero?’", continua Helfer. "Non ci sarebbe nulla di strano se l’avventura si trasformasse in un rapporto di coppia a tutti gli effetti. Un rapporto che metterebbe sottosopra il mondo ermeticamente sigillato in cui vivono i nostri protagonisti". La forza del film e la sua comicità si reggono sul delicato equilibrio tra lo shock che il rapporto tra David e Nina procura alle due famiglie e il fatto che la cosa non sconvolge più di tanto il pubblico. Il produttore Bregman ammette che c’è voluto un po’ di funambolismo: "Il personaggio di David doveva essere abbastanza maturo da rendere la storia tra lui e Nina poco ortodossa, ma non così anziano da renderla poco attraente".

Con grande soddisfazione Helfer e Reiss si sono accorti che la sceneggiatura di “Scusa, mi piace tuo padre” era apprezzatissima da chi l’aveva letta e richiestissima da chi non l’aveva ancora fatto. La sceneggiatura era finita nella “lista nera” dei grandi copioni per film mai realizzati, diventando una delle letture più gettonate tra gli addetti ai lavori. Anthony Bregman, produttore di decine di film indipendenti, tra cui “Se mi lasci ti cancello” e “Friends with money”, è stato il primo ad attivarsi, trovando un finanziatore e socio di produzione nella persona di Leslie Urdang, la cui società ha recentemente prodotto film di alto profilo e apprezzati da critica e pubblico come “Rabbit Hole”, candidato agli Oscar, e “Beginners” di Mike Mills.

“È raro leggere una sceneggiatura che ti fa ridere per tutto il tempo ma che alla fine ti fa scoppiare in lacrime”, ricorda Urdang. “Per me la forza del film sta nel modo in cui illustra come le persone si avvicinano l’una all’altra per via del bisogno che hanno di ricevere qualcosa di autentico e prezioso dall’altro semplicemente per poter andare avanti e progredire. E anche nell’idea che degli eventi apparentemente tragici a volte si rivelano essere quello di cui avevamo veramente bisogno per svegliarci e prendere coscienza della nostra vita” . Urdang era anche fiducioso che il copione avrebbe attratto dei talenti di prima fila. “La vera sorpresa secondo me sta nel fatto che il pubblico si trova a tifare per David e Nina e il loro rapporto”, dice Urdang. “Che sia destinato a durare a lungo o meno non importa”.

Per prendere le redini del progetto e far vivere la sceneggiatura di “Scusa, mi piace tuo padre” è stato scelto il regista britannico Julian Farino, veterano realizzatore di documentari e serie TV come “Entourage” e “Big Love”. “C’erano tantissimi registi interessati”, ricorda Ian Helfer. “Jay mi ha chiesto di parlare con Julian, perché erano amici e avevano già lavorato insieme e la sensibilità di Julian era perfetta per il film. Ha un grande senso della comicità, ma sa valorizzare anche gli aspetti più seri e profondi”. “È la terza volta che io e Julian lavoriamo insieme”, racconta Reiss, “e dopo che avevamo finito la sceneggiatura mi ha chiesto di leggergliela. Gli ho detto che secondo me non era il suo genere – si svolge nei sobborghi del New Jersey – invece l’ha colta al volo. Ha capito tutto quello che c’era da capire sui personaggi e sul tono che il film avrebbe dovuto avere”. “Lo stile di Julian è in perfetta sintonia con lo stile del film”, concorda Anthony Bregman. “I temi affrontati sono seri, ma sono trattati sia in modo molto divertente che con grande sensibilità”.

Da parte sua Farino ammette che la sua formazione l’ha avvantaggiato nel momento in cui ha approcciato il materiale. “Ho cominciato come documentarista, quindi sono abituato al ruolo di osservatore esterno. Credo che noi britannici abbiamo una tradizione di realismo, ed è qualcosa che porto istintivamente con me. Non l’ho mai considerata una storia americana e basta, è una storia dei sobborghi, ma è anche una storia universale per i temi che tratta. Parla di madri e figlie, mariti e mogli, famiglie e amicizie, temi che abbracciano tutte le culture”.
Anche se sono David e Nina a far scattare la storia, il film è autenticamente corale, e per ciascun ruolo serviva un attore in grado di interpretare un vasto repertorio di emozioni e reazioni, dal tradimento emotivo alla più ampia comicità fisica. Il primo ruolo per cui i realizzatori hanno trovato il loro uomo è quello di David, che, come già sottolineato da Bregman, doveva risultare abbastanza simpatico e gradevole da far sì che il pubblico potesse tifare per lui.

Non doveva, cioè, apparire il tipo che vuole approfittarsi di una ragazza molto più giovane di lui. I realizzatori si sono subito trovati d’accordo sul nome di Hugh Laurie, il veterano attore comico britannico le cui interpretazioni spaziano dall’assurdamente inebetito Bertie della serie TV britannica “Jeeves e Wooster” al generoso patriarca dei film “Stuart Little” fino all’irascibile misantropo “Dr. House”. “Speravo di aver Hugh sin dall’inizio”, spiega Julian Farino. “Ha un’ineguagliabile miscela di fascino, intelligenza e disinvoltura, e non c’è nulla di rapace nel suo approccio a Nina. Se avesse dato la sensazione che l’attrazione di David per la ragazza fosse puramente sessuale, sarebbero crollate le basi stesse del film”. Leslie Urdang aggiunge, “Non abbiamo mai visto Hugh in un ruolo come questo. È allo stesso tempo paterno e sensuale. Poi è fantastico che Julian e Hugh siano entrambi britannici. Condividono un approccio culturale per il tono emotivo del film. Le famiglie americane tendono a esprimersi in modo più drammatico – sto generalizzando, è ovvio – ma credo che sia Julian sia Hugh giochino con questo pregiudizio e ne siano stimolati.”

“Probabilmente dovrei avere una sorta di strategia sui film che ‘dovrei’ fare”, scherza Hugh Laurie, “ma non ce l’ho – sono semplicemente molto sensibile alle sceneggiature ben scritte. E questa sceneggiatura era divertente e toccante. Per quanto ci sia molta sofferenza al centro del film, c’è anche tanto ottimismo, cosa che trovo molto illuminante”. Anche il rapporto tra David e Nina rappresenta una sfida per l’attore. “Ci sono due problemi principali da affrontare”, spiega Laurie. “Il primo e far sì che il pubblico trovi la storia credibile, ed è un problema enorme, a volte quasi insormontabile. Il secondo è far sì che approvi la storia che i personaggi stanno vivendo, che tifi per loro. Era molto complicato, non solo per gli attori ma anche per il regista, risolvere questi due problemi. Secondo me Julian ci ha azzeccato subito. Ha capito come il pubblico, magari contro ogni buonsenso, potesse finire col tifare per questa coppia. Non siamo Bonnie e Clyde – non andiamo in giro a rapinare banche – ma in quel mondo dei sobborghi siamo una coppia fuorilegge, e Julian ha sempre avuto le idee molto chiare su come potesse funzionare, su come trovare una certa gioia nella cosa”.

La ricerca dell’altra metà di questa coppia scandalosa ha portato a Leighton Meester. “È stata una gran fortuna in un certo senso, perché io e Leighton avevamo già lavorato insieme”, dice Hugh Laurie, che aveva instaurato un ottimo rapporto professionale con la Meester quando questa è apparsa come guest in due puntate di “Dr. House”. “Quindi il ghiaccio era già parzialmente rotto – i cubetti erano già pronti – il che è stato un grande vantaggio, perché è stato tutto meno traumatico di quanto avessimo temuto. Pensavamo: ‘potrebbe essere imbarazzante se non facciamo le cose giuste’, ma alla fine ci siamo entrambi trovati a nostro agio”.

“Credo che il pubblico si affezionerà alla coppia David e Nina”, dice Leighton Meester. “A parte i drammi che provoca è una storia pura e abbastanza vera. S’innamorano ed è bellissimo, se non altro perché insieme imparano tante cose sulla vita, la felicità, la libertà. Il punto non è la differenza di età, il punto sono loro come esseri umani. All’inizio Nina non ha una grande opinione della sua infanzia e del posto dove è cresciuta, ma dopo il suo ritorno, scopre moltissime cose su sé stessa e comincia veramente a crescere.” “Leighton è assolutamente sublime, vivace e accessibile”, dice con entusiasmo Leslie Urdang. “La chimica che ha con Hugh va oltre ogni nostra attesa”.
Sotto molti aspetti la protagonista non tanto silenziosa del film è Vanessa Walling, che ha visto la sua ex migliore amica Nina uscire dal guscio suburbano per poi tornare e mandare in frantumi il suo mondo imbarcandosi in una relazione con David. “Alia Shawkat è allo stesso tempo forte, divertente e vulnerabile”, commenta Leslie Urdang. “Ci accompagna fino al cuore della storia”.

La Shawkat è conosciuta soprattutto come interprete di Maeby Fünke della eccentrica famiglia Bluth nella serie TV “Arrested Development - Ti presento i miei”. Per la giovane attrice californiana essersi trovata nel bel mezzo della follia di “Scusa, mi piace tuo padre” ha significato accollarsi un nuovo ruolo molto impegnativo. “Il personaggio di Vanessa è molto pomposo e non esattamente brillante” dice la Shawkat. “Per questo trovo che la sceneggiatura sia così unica, perché ha un personaggio del genere come narratore. Un personaggio che non ha una prospettiva priva di pregiudizi, non tratta tutti allo stesso modo, e che invece detesta Nina, giudica tutti, compresa se stessa, ma dice sempre le cose come stanno”.

Per la parte di Paige Walling, la moglie ripudiata che abbandona la casa di famiglia dopo aver scoperto l’interesse di suo marito per Nina, ma che tenta comunque di non mandare a monte i tradizionali piani di famiglia per le festività, è stata scelta Catherine Keener. La Keener è una vecchia conoscenza di Anthony Bregman, produttore dei quattro film precedenti dell’interprete e che la considera “una delle più grandi attrici viventi”. “Uno dei suoi tantissimi talenti” continua, “che vale in particolare per questo ruolo, è interpretare una persona molto incazzata, ed è qualcosa che non si può dire per molti attori.

All’inizio della storia le succede qualcosa di veramente terribile e per tutto il film è arrabbiatissima, e Catherine è divertentissima da vedere quando è furibonda”. Anche se la furia di Paige è evidente, il suo personaggio è diverso dagli altri perché più separato dal cast corale e per la maggior parte del tempo soffre in solitudine per la disgregazione della sua famiglia. “Paige ha un ritmo non facile”, dice la Keener del suo ruolo, “ma Julian era sempre lì ad aiutarmi a trovarlo”. Un punto chiave del ruolo di Paige è la sua ossessione per il Natale, che per lei ha l’effetto di danno collaterale (letteralmente, come il pubblico scoprirà) per quanto riguarda il rapporto David-Nina. “Paige vorrebbe vivere per sempre in quell’atmosfera di feste natalizie”, spiega la Keener, “ma la tresca distrugge la sua idea di come la sua vita dovrebbe essere”.

Di fronte ai Wallings vivono Cathy e Terry Ostroff, interpretati da Allison Janney e Oliver Platt – elogiati da tutto il cast e la troupe per la loro abilità di trovare degli spunti comici fantastici a partire da circostanze emotive disperate. “Per Oliver e Allison il dono della comicità è innato”, dice Julian Farino. “Io servivo solo a spronarli un po’ e per il resto era meglio se non mi mettevo tra i piedi”.
“Si tratta di due attori che conoscono bene il segreto di come essere realistici e comici allo stesso tempo”, concorda Leslie Urdang. Anche Hugh Laurie è entusiasta della sensibilità comica dei suoi coprotagonisti. “Vedere Oliver e Allison fare la loro cosa a un metro di distanza è una vera gioia – hai un posto in prima fila ed è stato il più grande piacere del mondo dopo averli ammirati da lontano per tanto tempo”.

Come Hugh Laurie e Leighton Meester, anche Platt e la Janney sono stati aiutati dal fatto che si erano già incrociati professionalmente in passato, e precisamente nell’acclamata serie “West Wing - Tutti gli uomini del Presidente”.
“Adoro Oliver”, dice Allison Janney, “e l’idea di interpretare sua moglie mi stuzzicava particolarmente”. La sua interpretazione di Cathy, dice, è ispirata a sua madre e altre donne con cui è cresciuta. “Nella vita io cerco sempre di dire la cosa giusta, ma il personaggio di Cathy non ha peli sulla lingua”. “In un certo senso ho interpretato la donna che vorrei essere nelle mie fantasie”. A un livello più globale la Janney e Platt sono rimasti colpiti dai tanti effetti sorpresa contenuti nel copione.

Oliver Platt ci spiega: “La storia tra Nina e David finisce col cambiare tutti, in modi misteriosi e inaspettati”. Aver lavorato ancora una volta con la Janney è stata una gioia anche per Platt: “Entriamo subito in sintonia al livello del nostro senso dell’idiozia!”
Il personaggio di Terry ha un passato che lo sceneggiatore Jay Reiss è molto fiero di aver inserito nel film, e che è importante per la reazione di Terry quando viene a sapere della tresca tra sua figlia e il suo miglior amico. In più occasioni Terry non riesce a trattenersi dal vantarsi di aver inventato il gioco dell’Ultimate Frisbee insieme ad alcuni compagni di università – tra cui il grande produttore cinematografico Joel Silver. (Ed è vero che ai tempi dell’università Silver aveva contribuito a far riconoscere lo sport).

Il nostro Terry, ormai fuori forma, è stranamente ispirato a riprendere il gioco uno sport perfetto per Platt, che ha praticato la disciplina all’università e si stava riprendendo da un infortunio al ginocchio durante le riprese, rendendo la fisicità del suo personaggio ancora più realistica.
Un realismo non facile da raggiungere per la troupe. La storia si svolge tra il giorno del Ringraziamento, quindi fine Novembre e Natale, ma il film è stato girato in primavera, il che ha posto delle sfide non indifferenti sul set. Bisogna dire che Madre Natura ha quasi sempre collaborato, ma il giorno in cui è stata girata la scena della cena del Ringraziamento c’erano temperature di oltre 32 gradi, rendendo la giornata di riprese una tortura per gli attori, vestiti come in una fredda giornata di fine Novembre.

“Durante i primi giorni di riprese gli alberi erano ancora spogli”, ricorda Ian Helfer, “poi alcuni hanno cominciato a fiorire”. “Non ero mai stato così consapevole della primavera e di come vada veloce”, scherza Jay Reiss. In ogni modo, l’effetto inverno nel film è perfetto, con la neve finta e gli addobbi natalizi che hanno trasformato la location (un sobborgo isolato nei pressi di New Rochelle) in un realistico paese delle meraviglie invernale.
Creare un’atmosfera da feste invernali non significa però solo ottime scenografie e una bella spuntata agli alberi in fiore – significa anche promuovere uno spirito collettivo tra gli attori per convincere il pubblico a credere che i Walling e gli Ostroff si conoscano da decenni. Per facilitare tutto questo sul set i produttori non hanno assegnato a ciascun attore la propria roulotte, hanno invece preso in affitto una casa intera, dove gli attori potevano rilassarsi e prepararsi insieme, spesso giocando a carte mentre Hugh Laurie strimpellava al pianoforte.

Inoltre, gli sceneggiatori, che avevano lavorato al progetto per quasi due anni, erano costantemente presenti sul set (e hanno dei camei nel film nei panni di due cantanti del coro di Paige). Questo ha significato uno scambio continuo tra regista e attori per assicurarsi che la qualità e il tono dei dialoghi andassero bene con i vari stili di recitazione, un processo più affine a quello adottato per le serie TV o il teatro che non per il cinema.
Questo spirito è stato incoraggiato in particolare dal regista Julian Farino. “Lo spirito di gruppo di Julian è fantastico”, dice Catherine Keener. “Ci ha tenuti tutti uniti.” “Ci ha dato spazio per respirare, ma avevamo sempre delle direttive ben precise,” aggiunge Alia Shawkat. “Uno spera sempre che il tono del set sia lo stesso che si vede sullo schermo”, dice Anthony Bregman.

Il cast e la troupe hanno trovato un nemico comune: la gigantesca palla di vetro con la neve che Terry, ossessionato da ogni tipo di gadget, decide di mettere sul prato davanti casa. Benché avessero delle grosse speranze per quanto riguarda l’attrattiva di questo ausiliare di scena, il congegno in sé si è rivelato difficile da maneggiare, richiedendo uno sforzo maggiore e più addetti per farlo funzionare rispetto a quanto previsto. “Detesto la palla di vetro”, taglia corto Julian Farino, rifiutando di dilungarsi oltre sull’argomento. E forse non è un caso che questa orribile decorazione diventi il bersaglio dell’ira di Paige in uno dei momenti più esilaranti del film, che ha anche avuto un effetto catartico per tutti sul set. Per fortuna “Scusa, mi piace tuo padre” non ha un approccio così brutale verso le feste natalizie come quello di Paige. Ma è probabile che l’inedito punto di vista del film, cioè che a volte la strada per la felicità richiede un po’ di egoismo oppure un sacrificio inatteso, si riveli ugualmente memorabile ed esilarante.
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