Winnie the Pooh - Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri di Stephen J. Anderson, Don Hall

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locandina Winnie the Pooh - Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri
 
Regista: Stephen J. Anderson, Don Hall
Titolo originale: Winnie the Pooh
Durata: 65'
Genere: Animazione
Nazione: U.S.A.
Rapporto:

Anno: 2011
Uscita prevista: 20 Aprile 2011 (cinema)

Attori:
Soggetto: A.A. Milne
Sceneggiatura: Burny Mattinson

Trama, Giudizi ed Opinioni per Winnie the Pooh - Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
 
Fotografia: Julio Macat
Montaggio: Lisa Linder
Musiche: Henry Jackman

Produttore: Peter Del Vecho,Clark Spencer
Produttore esecutivo: John Lasseter
Produzione: Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Pictures
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia

La recensione di Dr. Film. di Winnie the Pooh - Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri
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Colonna sonora / Soundtrack di Winnie the Pooh - Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri
Potrebbe essere disponibile sotto, nei dati aggiuntivi (clic qui).

Informazioni e curiosità su Winnie the Pooh - Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri

Note dalla produzione:
La Walt Disney Animation Studios ritorna nel Bosco dei Cento Acri con Winnie The Pooh, la prima grande avventura cinematografica dell’orsetto della famiglia Disney, ormai da più di trentacinque anni. Dal fascino senza tempo, con personaggi originali, spiritosi e divertenti, questo nuovissimo film riunisce il piccolo Winnie con gli amici Tigro, Tappo, Pimpi, Uffa, Kangu, Ro ed per ultimo ma non ultimo Ih Oh, che ha perso la sua coda.
Racconta il regista Don Hall: “La storia si sviluppa nell’arco di un giorno. Come accade di solito nel Bosco di Centro Acri. Pooh si sveglia affamatissimo e si accorge di non avere affatto miele. Ciò lo porta ad intraprendere la sua avventura, che alla fine prende un percorso diverso, iniziando con una gara per trovare una nuova coda ad Ih Oh”. Più tardi l’orsetto trova un messaggio di Christopher Robin in cui gli si dice: “Uscito. Occupato, presto di ritorno (Back Soon)” che però viene male interpretato dal gufo Uffa che crede che il ragazzino sia stato rapito da una creatura chiamata Backson. Presto l’intera squdra di amici si trova impegnata nella missione di dover salvare Christopher Robin da un immaginario colpevole. Così il giorno si trasforma in un giorno molto occupato per un orsetto che era semplicemente alla ricerca di miele.

“Il nostro obbiettivo è sempre stato quello di creare un film in grado di colpire le generazioni in modo trasversale, a partire dai bambini, fino alle sorelle e ai fratelli più grandi e facendo divertire anche mamma e papà”, spiega l’ executive producer John Lasseter. “Le personalità dei personaggi di A.A. Milne sono così ben delineate, così eleganti nella loro semplicità che abbiamo sempre creduto che fossero divertenti anche prima che noi facessimo qualsiasi tipo di schizzo. Questi sono personaggi con cui molti di noi sono cresciuti, personaggi che noi vorremmo far conoscere ai nostri piccoli e riscoprirli insieme a loro”.
“Lo stile di questo film è direttamente originato dai libri di Milne”, conclude Lasseter. “Ha tratti tipici dell’acquerello, del disegno fatto a mano che in molti film d’animazione vengono eliminati. Questi personaggi escono letteralmente dalle pagine, a volte portando con se alcune parole. È il classico Pooh al meglio di se”.


RITORNO ALLE ORIGINI
I filmmakers riscoprono i personaggi di sempre Quando John Lasseter, chief creative officer per Walt Disney e Pixar Animation Studios ha preso contatti con i registi Don Hall e Stephen Anderson per portare le avventure di Winnie the Pooh sul grande schermo, non c’è voluto molto perché loro accettasero di partecipare al progetto. “Abbiamo subito ritenuto questa un’ottima opportunità per rivisitare questi personaggi molto amati e giocare con loro, con il loro mondo e riproporli al pubblico di oggi”, racconta Anderson, fan da una vita dei libri e delle musiche, sua madre gli canticchiava sin da bambino il motivo di Winnie the Pooh.
È da trentacinqe anni che il gruppo di amici del Bosco di Cento Acri ha messo piede negli Studi della Walt Disney Animation (di recente i film sono stati distribuiti direttamente in DVD), per questo era importante per Lasseter e per i registi trovare un modo davvero speciale per riportare i personaggi sul grande schermo. “Il nostro mandato era quello di poter far si che Winnie the Pooh trovasse un pubblico ampio, dai più piccoli, agli adolescenti e così via”, dice Hall. “Per questo decidemmo che avremmo dovuto attingere alle radici”.

Per prendere ispirazione per l’ambientazione delle storie, i filmmaker hanno fatto visita alla Ashdown Forest nell’East Sussex, in Inghilterra, dove A.A. Milne ha scritto i libri della serie Winnie the Pooh e dove il piccolo Christopher Robin realmente ha trascorso le sue vacanze estive. Molte volte hanno fatto visita a parecchi musei di Londra per osservare da vicino i disegni originali di E.H. Sheperd e poterli mostrare al cast, alla trouppe, alle loro famiglie e condividere quell’emozione che ha dato loro l’incoraggiamento giusto per iniziare il lavoro.
“Tutti ci siamo innamorati delle illustrazioni che Walt aveva creato alla fine degli Anni Sessanta”, racconta Hall, che all’inizio non aveva grande familiarità con i personaggi, ma che da allora ne è diventato un grande fan. “Abbiamo di continuo guardato i vecchi film e così ci siamo ispirati ai testi originali di A.A. Milne, abbiamo letto entrambi i suoi libri e abbiamo cercato quelle storie ancora non raccontate in maniera approfondita nei film”.
Dopo di ciò, il team si è rivolto alla loro arma segreta: Burny Mattinson. “Sono l’uomo della storia”, spiega lo storico animatore Disney. Mattinson è uno dei pochi artisti della Disney che può dire di aver lavorato al fianco di Walt Disney e tutt’ora è parte dello staff dgli Walt Disney Animation Studios, da più di cinquant’anni”.

“Siamo stati molto fortunati ad avere Burny, uno dei migliori narratori di tutti i tempi, che ha seguito lo sviluppo della storia”, continua il produttore esecutivo John Lasseter. “La visione della storia era davvero esplosiva e nel raccontarla tutto ciò è molto evidente”.
Aggiunge Hall, “Non c’è nessuno meglio di lui in grado di canalizzare lo spirito e il fascino del classico Diseny. Lo chiamiamo Pooh Guru perché è stata la nostra luce guida attraverso tutto il processo produttivo”.
Mattinson ha iniziato all’ufficio postale Disney nel 1953. Era appena diciottenne e ciò non gli ha impedito di farsi strada, in soli sei mesi, Mattinson già lavorava come intermediario al film Lilly e il vagabondo (1955). Dieci anni più tardi ha incontrato Winnie the Pooh. “Ho iniziato a lavorare al progetto Winnie the Pooh and the Honey Tree nel 1964”, racconta Mattinson. “Al tempo ero assistente di Eric Larson, era uno dei Nove”.

Il film, secondo quanto racconta Mattinson, doveva essere un lungometraggio, ma alla fine Walt Disney decise di distribuire una versione abbreviata. “Questo episodio fu molto apprezzato”, continua Mattinson. “Walt disse prepariamone un secondo. Così l’episodio dal titolo Winnie the Pooh and the Blustery Day superò anche il primo e vinse il Premio Oscar”.
Per Mattinson, Winnie the Pooh, sia i film sia il merchandise che ne sono conseguiti, sono stati un grande successo. Gli sudios crearono così un terzo episodio, Winnie the Pooh and Tigger Too, al quale Mattinson lavorò come animatore principale. Successivamente nel 1977 gli episodi furono raggruppati in un unico film intitolato The Many Adventures of Winnie the Pooh.
Oggi, più di trentanni dopo, i Walt Disney Animation Studios puntano nuovamente sul piccolo orsetto. Afferma il produttore Peter Del Vecho: “Non solo ci ispiriamo letteralmente alle radici del personaggio, ai libri di A.A. Milne, ma anche alle radici disneyane della storia”.

Continua Del Vecho: “I primi film hanno particolari elementi e un fascino che manca nei film più recenti, per esempio c’è molta interazione tra i personaggi e il testo, per questo si è spesso messi davanti al fatto che sono personaggi di un libro che hanno preso vita. Noi abbiamo voluto riprendere questo tipo di interazione”.
Il gioco che si crea tra il testo del libro, i personaggi e il narratore John Cleese, effettivamente fa crollare le ultime barriere, trasportando i personaggi il più vicino possibile al pubblico e queso è un aspetto che i filmmaker hanno apprezzato molto. I filmmaker hanno anche impiegato un particolare stile che ricorda i film originali.
Racconta Del Vecho: “Ci siamo assicurati che il film avesse l’apparenza dell’acquerello come quello originale. E i disegni sono tutti stati realizzati a mano a matita, infatti è possibile vedere le linee che emergono sullo sfondo del foglio bianco. La matita, la carta e l’effetto acuqerello sono uniti inisieme per catturare l’essenza profonda dei film passati”.

I filmmakers hanno anche pensato di ritornare al live-action, presente nella stanza del piccolo Christopher Robin.“Il motivo è molto importante”, spiega Del Vecho, “aprendo il film nella stanza di Christopher Robin, rende a tutti chiaro il concetto che questi sono animali di peluche e che è l’immaginazione di un bambino a portare tutto in vita”.
I filmmaker hanno preso ispirazione dalla vera stanza di Christopher Robin, ricreandola in maniera precisa. Naturalmente, per girare le scene in live-action, avevano bisogno dei peluche. Wolfgang “Woolie” Reitherman, il regista dei primi episodi e dei film successivi, aveva richiesto alla squadra creativa di creare dei pupazzi per la scena iniziale. Mattinson, ignaro delle disposizioni, ha richiesto la stessa cosa alla moglie. “Si è messa al lavoro”, racconta Mattinson. “E quando ho mostrato il piccolo Pooh a Woolie lui ha detto questo è bellissimo”.

Ma era troppo tardi, la scena iniziale era già stata girata con gli altri pupazzi. Il regista era completamente innamorato del lavoro fatto dalla Signora Mattinson. Continua Mattinson. “Mi ha chiesto di prenderli in prestito per tenerli in stanza per un po’, ma poi non li ha più restituiti”.
Alla fine Reitherman ha restituito le bambole all’animatore, che ancora li conserva. “Li ho portati a casa e li ho dati ai bambini. Per un po’ sono stati in soffitta. Li ho persi un po’ di vista ma sono stati sempre insieme”.
Di fatto, i pupazzi fatti in casa hanno fatto la loro prima apparizione nella scena in
live-action in Winnie the Pooh. Conclude Mattinson: “Quando avevamo deciso di far questo film con la stessa scena iniziale, ho ripescato le vecchie bambole che sono state molto apprezzate dai registi”.


MIGLIORARE ISPIRANDOSI AD UN CLASSICO - Ridefinire i personaggi di sempre
Il filmmakers si sono imbattitui in una sfida molto importante quando hanno deciso di creare un film con personaggi conosciuti in tutto il mondo. Spiega il regista Stephen Anderson, “È un paragone interessante tra il creare un mondo nuovo e un mondo che già esiste. Non ti capita di temporeggiare davanti ad un foglio bianco e chiederti da dove iniziare. In questo caso hai a che fare con personaggi che da anni sono amati dal pubblico. Vuoi rendere onore allo spirito, ma vuoi trovare il modo giusto affinché la tua squadra possa apportare qualcosa di personale al film”.
Il trucco, continua il regista, è nel prendere la ricchezza degli elementi classici e rivestirli di quella giusta contemporaneità che aumenta il divertimento per il pubblico di oggi. “Il mondo che Milne ha creato è un mondo senza tempo e noi volevamo che tutto ciò risultasse”, interviene il regista Don Hall. “Non volevamo certo che i personaggi avessero aspetti troppo moderni. Volevamo mantenere tutto senza tempo, anche se sapevamo che ciò che poteva essere attualizzato era l’humor dei personaggi”.
Spiega ancora Hall che mentre per alcuni personaggi, come ad esempio per Tigro e Pooh, la personalità è sempre la stesa, per altri ci sono state piccole variazioni.

“Tappo era abbastanza noioso, molto ordinato, pulito e a volte un po’ antipatico”, continua il regista. “E quel tipo di personaggio brontolone che deve sempre dire la sua. Abbiamo pensato così di ammorbidire la sua personalità e portare in lui più senso dell’humor”.
Per quanto riguarda Uffa, spiega Hall, “ruba la scena. È divertente ed è sempre stato mostrato come uno spaccone, uno sbruffone. Ma ora è un po’ folle, assolutamente pazzo in senso buono”.
E secondo i filmmaker è proprio quel pizzico di follia la giusta chiave di lettura dell’atmosfera che il gruppo del Bosco dei Cento Acri sa creare. Di fatto il produttore esecutivo John Lasseter paragona i personaggi di Winnie the Pooh ai personaggi del film Qualcuno volò sul nido del cuculo.
E ciò, afferma Burny Mattinson, ha aperto molte porte. “Ciò ci ha realmente permesso di pensare ai personaggi in tanti modi. Il loro senso dell’humor è molto semplice e perciò fuori dal comune”.

L’obbiettivo, affermano i filmmaker, è sorprendere l’audience in modo positivo. “Si potrebbero avere dei pregiudizi nei confronti di Winnie the Pooh,” spiega Hall.
“Vorremmo che tutti capissero che Pooh non è solo un film per bambini, ma qualcosa che può piacere a molti. Tutti possono divertirsi, vedere parte di se stessi nei vari personaggi della storia”.
Aggiunge il produttore Peter Del Vecho che Winnie the Pooh offre delle lezioni di vita che più di altre volte è affine al pubblico di oggi. “Non deve essere complicato. Questi personaggi rendono tutto molto semplice. Tutto si basa sulle relazioni e ci ricorda l’importanza dell’immaginazione. E tutti hanno almeno un personaggio in cui identificarsi”
Conclude Anderson: “La cosa che colpisce degli amici del Bosco dei Cento Acri è che ognuno può essere descritto in una sola parola: Pimpi è la paura, Tappo è il controllo, Pooh è l’innocenza, Ih Oh è il pessimismo. Tutti sono elementi dell’animo umano, dell’esperienza umana. Questo è ciò che permette di identificarli e di divertire. Li si osserva, si ci diverte, ma ci si rispecchia anche”.


CHI PRENDE PARTE A WINNIE THE POOH
Il ritorno dei personaggi amati da tutti “Winnie the Pooh e gli amici del Bosco dei Cento Acri sono tra i personaggi d'animazione Disney più amati e conosciuti nel mondo”, spiega l'executive producer John Lasseter. “Questo nuovo film eccitante e ricco d’immaginazione è un’ottima opportunità che i filmmaker hanno per poter mostrare la loro personale visione del materiale di Winnie the Pooh”.
“Prendendo letteralemente in prestito qualche pagina dal grandioso e premiato cortometraggio del 1960 creato da Walt Disney e dalla sua leggendaria squadra di disegnatori e narratori, Don Hall e Steve Anderson, hanno fatto un lavoro fantastico raccontando una nuova storia divertente ed emozionante”, continua Lasseter. “È una vera gioia vedere di nuovo questi personaggi sul grande schermo e sono certo che colpirà il bambino che è dentro ognuno di noi”.

WINNIE THE POOH (voce di Jim Cummings)
Winnie the Pooh è come si definisce egli stesso un orsetto tontolone, ma il cui spirito e la cui filosofia di vita è amata e ammirata in tutto il mondo. “C’è una saggezza di fondo in Winnie the Pooh che esce fuori in modo molto sottile”, afferma Peter Del Vecho. “Si tratta della gioia di stare con gli amici, di stare in famiglia, di godersi la vita. Un messaggio che ci colpisce in modo semlice”.
“È un incrocio tra il più felice gentiluomo e il più dolce bambino”, aggiunge Jim Cummings, che presta la voce all’orsetto. “Credo che Pooh veda il mondo attraverso lenti colorate di miele”.
Pooh è un amico fedele ai suoi amici del Bosco dei Cento Acri. È sempre pronto a prestare il suo aiuto ed è ancora più felice di condividere un barattolo di miele con chiunque sia interessato. Infatti, Winnie the Pooh, ha un’insaziabile desiderio di miele e di qualunque cosa sia utile a calmare quest’insaziabile mormorio nella sua pancia”.
Ed è proprio quel mormorio che da il via all’avventura di Winnie the Pooh quando si trova di fronte un barattolo vuoto di miele. “Oh, peccato”, dice Pooh che deve avventurarsi alla ricerca del suo cibo preferito.
• Il personaggio è ispirato all’orsetto del figlio di A.A. Milne, Christopher Robin, che ha dato questo nome al pupazzo dopo aver visto un orso allo zoo di Londra. Quel Winnie, donato da Harry Colebourne direttore dello zoo Canadese, era stato chiamato in quel modo in onore del suo paese d’origine Winnipeg.
• A.A. Milne ha scritto per la prima volta di Winnie the Pooh in un’articolo del London’s Evening News nel lontano 1925. I personaggi del Bosco dei Cento Acri sono stati introdotti l’anno successivo.
• Dietro la storica immagine di Winnie the Pooh, c’è l’artista e la sua personale interpretazione dell’orsacchiotto di suo figlio.
• Tra le principali caratteristiche di Winnie the Pooh ci sono l’amore per il miele, il suo calmo stile di vita.
• La battuta: “Qualche cosa è divertente, ma devo pensare troppo”.

PIMPI (voce di Travis Oates)
Pimpi è un tipo pacato e poco volubile, la cui generosità ed umiltà supera di gran lunga la sua esile stazza. I suoi movimenti fastidiosi, il suo sfregare con ansia le mani e il suo adorabile saletellare “O caaarooo”, mostrano bene il suo nervosismo e i suoi timori davanti alle cose ignote. “La cosa più bella riguardo a Pimpi è che sebbene lui sia spaventato di tutto, comunque affronta il mondo al fianco dei suoi amici”, secondo Travis Oates, che presta la sua voce al personaggio.
All’interno del piccolo Pimpi c’è un grande cuore, che lo porta ad assumersi grandi responsabilità nelle sue più recenti avventure. C’è una buca da scavare? Pimpi è pronto a dare una mano. Una roccia da spostare? Pimpi è la persona giusta. Certo non si tira indietro davanti alle sfide, anche quando significa sfidare il buio della foresta e trovarsi di fronte una creatura spaventosa chiamata Backson che ha quasi certamente rapito Christopher Robin. (Almeno ciò è quanto afferma Uffa).
“Pimpi è la spalla di Pooh, il suo braccio destro”, spiega il supervisore all’animazione Bruce Smith. “Ma in questo caso è lasciato da solo per combattere Backson. Pimpi non ha mai avuto un incarico del genere prima. Deve darsi da fare. Vederlo in assetto di combattimoento è divertente”.
Il Pimpi originale era tra i giocattoli del Christopher Robin di Milne ed è oggi conservato alla New York Public Library al fianco dell’orsacchiotto originale, insieme a Tigro, Ih Oh e Kangu.
• Pimpi è stimato per la sua lealtà nei confronti di Winnie the Pooh.
• La battuta: “Oh caaaro, non deeeeevo aver paura. Ci sono cose molto importanti da fare”.

TIGRO (voce di Jim Cummings)
Tigro è esuberante, il particolare animale con la sua famosa coda elastica. Ad ogni stimolo parte in quarta e spesso questi suoi modi chiassosi lo portano a saltare ancora prima di vedere. Il rimbalzare continuo di Tigro è la pura espressione della sua gioia per la vita, una gioia che vuole sempre condividere con i suoi amici anche se qualcuno, come ad esempio Tappo, non ha voglia di condividere. Altri come Ih Oh, trovano che è più facile andare in giro quando c’è Tigro che insiste. “Tigro cerca sempre di fare tutto a modo suo”, spiega Andreas Deja, il supervisore all’animazione del personaggio di Tigro. “Cerca di convincere Ih Oh che per trovare Backson, la creatura che si suppone abbia rapito Christopher Robin, è necessaria l’energia di Tigro. Cerca di trasformare Ih Oh, questo triste, traumatizzatos asinello in un saltellante Tigro”. La personalità unica di Tigro si estende anche al suo modo di parlare, che spesso risulta essere il suo marchio di fabbrica, con le sue frasi spesso enigmatiche. Rivolgendosi a Ih Oh “Hai solo bisogno di essere Tigrizzato!”
• Tigro è stato introdotto da A.A. Milne nel 1928 in “The House at Pooh Corner”.
• Dice Tigro: “La cosa più bella di Tigro è che io sono unico”.
• Tigro è noto per il suo spirito divertente, il suo rimbalzare di qua e di la (è quello che Tigro fa meglio).
• La battuta: “Il Bosco di Cento Acri ha bisogno di un eroe ed io sono l’unico”.

IH OH (voce di Bud Luckey)
Ih Oh è il divertente asinello preferito da tutti. Ma Ih Oh vede se stesso come un personaggio triste e non ha alcuna aspettativa.
È letteralmente rimasto meravigliato e forse in qualche modo anche arrabbiato, quando ha saputo che è al centro della scena in Winnie the Pooh. Secondo quanto afferma il supervisore all’animazione Randy Haycock, “Ih Oh in verità interpreta un ruolo nel film molto importante, forse più di quanto non abbia già fatto in altri film, perchè la storia ruota intorno al fatto che ha perso la sua coda e tutti tentano di aiutarlo nel cercarne una nuova”.
Lo sguardo di Ih Oh sulla vita non è tutta rosa e fiori, ma in alcuni casi mostra un po’ di felicità. Gesti carini dei suoi amici e sgranocchiare cardo elevano lo stato del suo umore che è spesso cupo. Ma nonostante il suo modo d’essere, Ih Oh ha conquistato il cuore di molte persone. Spiega Haycock: “Credo che la cosa che rende Ih Oh divertente sia il fatto che non sa di essere divertente”.
A prestare la voce ad Ih Oh c’è Bud Luckey, un veterano dell’animazione che ha lavorato a film come Toy Story, Monster&Co. e Alla ricerca di Nemo. Ha anche diretto il corto della Pixar Boundin, per il quale ha ottenuto la nomination agli Oscar®. Luckey impersonifica alla perfezione il personaggio di Ih Oh, il suo spirito sincero e il suo essere molto alla mano. “E un tipo molto rilassato e i suoi amici si prendono cura di lui”.
• Ih Oh non ama molte cose, ma mangiare cardi gli da molto piacere.
• Descritto da A.A. Milne come un vecchio asinello grigio, Ih Oh con il suo approccio triste alla vita, ha dimostrato di essere uno dei personaggi preferiti.
• La battuta: “Potrebbe essere peggio”, dice Ih Oh. “Non sono sicuro come ma potrebbe esserlo”.

UFFA (voce di Craig Ferguson)
Tutti sanno che i gufi sono i più saggi tra le creature, e Uffa sa tutto, almeno lui crede di sapere ciò, anche se le sue informazioni (e il suo spelling) spesso risultano essere non sempre giuste.
“C’è un messaggio trovato sulla porta di Christopher Robin,” spiega il regista Don Hall. “Pooh non riesce a raggiungerlo e così tocca a Uffa, che interpreta le parole sono fuori, occupato, ritorno subito (Back Soon) come se Christopher Robin fosse stato rapito da una creatura chiamata Backson.”
Quanto riferito da Uffa porta tutti a cercare questo Backson, che esiste solo nell’immaginazione di Uffa e di nessun altro. Racconta Craig Ferguson, che presta la voce al personaggio del gufo: “Uffa è uno di quei personaggi, Dio li benedica, che non sanno come dire non lo so. Per questo improvvisa senza mostrare agli amici quanto invece sia in difficoltà, proprio come faccio io”.
• Uffa è un personaggio di fantasia. Mentre Winie the Pooh, Tigro, Pimpi, Ih Oh sono ispirati ai giocattoli del bambino di A.A. Milne, Uffa è stato creato dalla pura immaginazione.
• Uffa è famoso per la sua autodichiarata saggezza. Nonostante reclami di conoscere molte cose, scandire le parole non è certo tra queste. Uffa spesso salta i punti.
• La battuta: “Il talento artistico corre tra i miei familiari”, affema Uffa. “Di fatto è praticamente in fuga”.

TAPPO (voce di Tom Kenny)
Tappo è forse il personaggio più intelligente del Bosco di Cento Acri (almeno lui pensa ciò) e spesso si autoproclama capo del gruppo. Afferma Tom Kenny, che presta la sua voce al personaggio del coniglio: “Se dovessi definire Tappo con aggettivi allora direi che è esigente e organizzato, ama il giardino a modo suo, ama la casa a modo suo, non è mai in attesa di ospiti. Chi si presenta alla sua porta è solo qualcuno che disturba la sua routine e per lui la routine è tutto”.
Tappo in alcni casi è testardo e burbero, ma i suoi amici sanno che ha un gran cuore e sempre spera di poter entrare in azione. “È in realtà Tappo che ha l’idea di un possibile piano per poter catturare Backson e poter liberare Christopher Robin”, specifica il regista Stephen Anderson.
“Egli escogita un piano strampalato di lasciare cose in giro che possano attirare Backson in modo da poterlo mettere in trappola”, aggiunge il supervisore all’animazione Eric Goldberg. “Tappo è anche più teso rispetto al personaggio dei film originali. Abbiamo deciso di fare in questo modo per poter spingere più avanti il divertimento dei personaggi”.
• Tappo è un altro personaggio che non è nato dall’ispirazione di uno dei giochi di Christopher Robin, ma introdotto da Milne per completare il gruppo di amici.
• Tappo è conosciuto per il suo comportamento impulsivo, ma sa conquistare i fan che come lui hanno bisogno di ordine.
• La battuta: “L’ultima cosa di cui ho bisogno è una visita di quell’orsetto”, afferma Tappo.

KANGU (voce di Kristen Anderson-Lopez)
Kangu, mamma di Ro, è un canguro affettuoso e protettivo. Certamente ha le mani (ed il marsupio) occupate dal piccolo Ro, e lo tratta con amore e pazienza. Quando Uffa suggerisce una gara per trovare una nuova coda per Ih Oh, gli amici del Bosco di Cento Acri discutono su cosa avrebbe ricevuto il vincitore. Ro suggerisce qualcosa di grande, come un petardo. Ma dice mamma Kangu: “Ho no piccolino, perché invece qualcosa di più carino come un tenero abbraccio”.
• Se Kangu fosse una persona, sarebbe stata una mamma casalinga, indaffarata per raggiungere la perfezione.
• Kristen Anderson-Lopez presta la voce a Kangu e interpreta la canzone originale (al fianco del compositore e marito Robert Lopez).
• La battuta: “Cosa ne pensate di un qualcosa di carino come un tenero abbraccio”.

RO (voce di Wyatt Hall)
Ro è un piccolo e giovane avventuroso desideroso di andare in giro e sperimentare sempre cose nuove. Non importa in che situazione si trovi, o i divieti che la madre gli impone, Ro si lancia sempre al centro dell’azione. Alcune volte l’affetto iperprotettivo di mamma Kangu mette a dura prova la pazienza di Ro, ma alla fine non c’è posto migliore per esser coccolati che nel marsupio di mamma.
- Mentre tutti i pupazzi che hanno ispirato Winnie the Pooh, Pimpi, Tigro, Ih Oh e Kangu sono conservati alla New York Public Library, quello di Ro è andato perso nel lontano 1930 in un meleto.
- Wyatt Hall, il figlio di 7 anni di Don Hall, è stato all’inizio scritturato per dare voce al personaggio di Ro. Racconta Hall che all’inizio il figlio non era interessato, ma dopo una piccola corruzione in termini di giocattoli, ha accettato e ha ottenuto la parte del piccolo Ro. “Abbiamo forse creato un mostro. Cercavamo di spiegargli come dire una battuta e lui rispondeva che forse Ro non l’avrebbe detta in quel modo”.
- Ro è un giovanotto che ha conquistato parecchi fan.
- La battuta: “Qualcosa di grande, come un petardo!”

CHRISTOPHER ROBIN (voce di Jack Boulter)
Christopher Robin è il solo personaggio umano nel Bosco di Cento Acri e sebbene sia un ragazzino, tutti i personaggi lo cercano per chiedergli consigli e per ottenere la sua amcizia. Nessuno, comunque, gli è così vicino come Winnie the Pooh e i due insieme hanno affrontato moltissime avventure Christopher Robin è consapevole dell’abitudine Pooh di cacciarsi sempre in situazioni “appiccicose”, spesso sente chiamare il suo amico “vecchio orsetto sciocco”.
Ma non importa quello che il gruppo dice, Christopher Robin è sempre pronto a giocare con loro, anche se questo significa correre in loro aiuto. Naturalmente, anche loro sono sempre pronti per aiutare lui. Di fatto, Christopher Robin non potrebbe immaginare amici migliori.
• Christopher Robin prende il nome dal Christopher Robin figlio dell’autore A.A. Milne. È il suo amico orsetto, chiamato Winnie dopo una visita allo Zoo di Londra ad aver ispirato le storie narrate.
• Il vero Christopher Robin è nato nel 1920.
• L’amore e la devozione di Christopher Robin per i suoi amici ha ispirato i lettori e il pubblico sin dal 1926.
• Dal film: “Vecchio orsetto sciocco”

BACKSON (voce di Huell Howser)
Backson è una orribile, malefica e feroce creatura che ha rapito Christopher Robin, almeno questo è quanto Uffa riporta agli amici del Bosco di Cento Acri. Secondo quanto afferma Uffa, Backson è una creatura gigante munito di coda, corna e rossi capelli. Non ha un buon odore, a meno che i piedi di scimmia non profumino, e va oltre le più grandi frustrazioni della vita, come gli orologi fermi, i calzini bucati, i pastelli spezzati e il te' rovesciato. Ma esiste realmente qualcosa che sia Backson….o è frutto di un fraintendimento di Uffa della frase “Gone out. Busy. Back soon”?
Eric Goldberg è stato il supervisore all’animazione della canzone di Backson.
“Per far capire ai suoi amici cosa è Backson e cosa è in grado di fare, Uffa inizia a disegnare sulla lavagna”, spiega Goldber. “Una volta iniziato, siamo nel mondo della lavagna, animato in tal modo che il pubblico pensa che sia realmente Uffa a disegnare ciò. Una volta che il gufo riesce a convincere gli amici, ci allontaniamo dalla lavagna e seguiamo loro che si avventurano alla ricerca della creatura che ha con se Christopher Robin.”
• “The Backson Song” è interpretata dalla voce di Uffa, Craig Ferguson, al fianco delle voci del grupp odi amici.
• Animare la musica richiede un buon orecchio, che per ammissione stessa di Goldberg, egli non ha. Ma ha saputo trovare il modo di rendere tutto credibile, proprio come ha fatto per La Principessa e il Ranocchio.


LA MUSICA DI WINNIE THE POOH
I filmmakers hanno percepito subito che la musica sarebbe stata un elemento molto importante in Winnie the Pooh. “In definitiva volevamo che il nuovo film avesse le musiche classiche di Winnie the Pooh”, spiega il regista Stephen Anderson. “Ma la domanda era quale sarebbe stato il miglior modo di interpretare quella musica per il pubblico di oggi? L’idea era di mantenere il fascino delle musiche originali, ma dare anche quel giusto pizzico di freschezza, di contemporaneità”.
Per registrare le versioni moderne delle musiche, i filmmaker si sono rivolti all’attrice/musicista/cantante/compositrice Zooey Deschanel. “Con la sua interpretazione è riuscita ad elevare il film ad una tale frescheza, ricca di energia”, afferma Anderson. “È il modo migliore per fare iniziare il film, per far capire immediatamente al pubblico che quello che stai vedendo è il Winnie the Pooh che conosci, anche se è attualizzato”.

Aggiunge il produttore Peter Del Vecho, “Tutti conosciamo la canzone di Winnie the Pooh. È sempre entusiasmante trovare un artista contemporaneo che riscopre un classico ed è proprio ciò che ha fatto Zooey. Ha apportato la sua personalità alla canzone, quando canta per introdurre i vari personaggi, è come se li conoscesse da una vita, e infondo è così”.
“Sono una grande fan di Winnie the Pooh e di tutti i suoi amici”, dice la Deschanel, che nella canzone suona anche l’ukulele. “È molto difficile dire chi sia il preferito: Winnie the Pooh è dolcissimo, ama il miele ed è adorabile. Tutti sono fantastici, amo Ih Oh. Pimpi è così piccolino. C’è un bel legame tra i quattro, Winnie the Pooh, Ih Oh, Pimpi e Tigro”.

Tra le altre canzoni la Deschanel interpreta anche “A Very Important Thing to Do”, una canzone che aiuta ad illustrare la piccola sfida che si crea tra gli amici del Bosco dei Cento Acri, nel cercare una nuova coda per Ih Oh. Per l’interpretazione di “So Long”, canzone scritta di Deschanel, canta al fianco di She & Him bandmate M. Ward.
I filmmaker si sono rivolti alla coppia di musicisti Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez. Inolte la Anderson-Lopez ha anche prestato la propria voce al personaggio di Kangu. I Lopez hanno lavorato al successo di Broadway Avenue Q e insieme hanno lavorato per Nickelodeon e Disney, tra cui alla versione teatrale del film Alla ricerca di Nemo e la canzone “The Wonder Pets,” che ha ottenuto due Emmy Awards.
La colonna sonora è del compositore noto per film come Il Codice Da Vinci, Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma e Mostri contro Alieni.

“Con la collaborazione musicale di Bobby and Kristen Lopez, Zooey Deschanel e Henry Jackman, Winnie the Pooh è in perfetta linea con lo stile dei classici Disney“, dice John Lasseter.
Il produttore esecutivo, che ha spinto i filmmaker ha ricercare il perfetto intreccio tra le radici originali della storia e il nuovo film, è soddisfatto dei risultati. “Sono molto orgoglioso del produttore Peter Del Vecho, dei registi Steve Anderson e Don Hall e di tutta la squadra di Winnie the Pooh per aver dato un nuovo lustro ai personaggi di Winnie the Pooh”, continua Lasseter. “Inoltre hanno creato un film non solo bello, ma anche divertente che piacerà e sarà amato dal pubblico di tutto il mondo”.
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Qualche film interessante: Waterworld, Warcraft - L'inizio, The Whole Truth, The wash, The Woman Who Left, Wish List, White Oleander, Warm Bodies, The Wolverine

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