PARANOID PARK 
 
 
 
 
Un ragazzo si prende una discreta paura e cambia le sue priorità perché ha involontariamente ucciso qualcuno. Punto. 
Ok tutta l'introspezione che volete ma dove si infilino in questo 15 minuti di inquadrature di tipi che fanno skate-board me lo dovete spiegare... e i lunghissimi tempi morti, e le volte che ripassano persino le stesse scene o riscrive le stesse cose sul quaderno.... insomma Gus ha proprio dovuto fare l'impossibile per farlo arrivare a 90 minuti... 
Non c'è nemmeno un po' di thriller perché non sembra mai neanche lontanamente che la polizia possa beccarlo. 
Non c'è intreccio, non c'è complessità, non c'è neanche quel montaggio strano che trasforma alcuni film in capolavori (es. Memento). 
Non ci vedo neanche chissà quale introspezione nel mondo degli adolescenti: dicono così i Gus-entusiasti, però scusatemi ma allora i film di Federico Moccia sono dei capolavori... almeno in mezzo a tutti i luoghi comuni che volete e magari anche a valori morali sbagliati o assenti c'è spazio per un po' di romanticismo. Ma anzi, e qui mi contraddico, forse proprio in questo punto c'è una briciola valida: la ragazza che immediatamente dopo aver "usato" il protagonista come la versione maschile della bambola gonfiabile (la mia definizione contorta vuole evidenziare come effettivamente alcune ragazze abbiano effettivamente raggiunto la famigerata parità con i maschietti anche quando questo non è proprio essere migliori) va in bagno e chiama con il cellulare l'amica. 
Insomma Gus, una o due idee ci sono, ma al massimo ti bastavano per 20-30 minuti.... un'altra volta che vuoi fare un film di 90 minuti, per piacere pensa a noi e fatti venire qualche altra idea! 
 
 
 
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