
Regista: Seth Gordon
Titolo originale: Horrible Bosses
Durata: 100'
Genere: Commedia
Nazione: U.S.A.
Rapporto:
Anno: 2011
Uscita prevista: 17 agosto 2011 (cinema)
Attori: Jennifer Aniston, Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis, Colin Farrell, Jamie Foxx, Kevin Spacey, Julie Bowen, Donald Sutherland, Lindsay Sloane, Kevin Pennington, John Francis Daley
Sceneggiatura: John Francis Daley, Jonathan M. Goldstein, Michael Markowitz
Trama, Giudizi ed Opinioni per Come ammazzare il capo... e vivere felici (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
Titolo originale: Horrible Bosses
Durata: 100'
Genere: Commedia
Nazione: U.S.A.
Rapporto:
Anno: 2011
Uscita prevista: 17 agosto 2011 (cinema)
Attori: Jennifer Aniston, Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis, Colin Farrell, Jamie Foxx, Kevin Spacey, Julie Bowen, Donald Sutherland, Lindsay Sloane, Kevin Pennington, John Francis Daley
Sceneggiatura: John Francis Daley, Jonathan M. Goldstein, Michael Markowitz
Trama, Giudizi ed Opinioni per Come ammazzare il capo... e vivere felici (clic qui)...In questa pagina non c'è nemmeno la trama per non fare spoiler in nessun caso.
Fotografia: David Hennings
Montaggio: Peter Teschner
Musiche: Christopher Lennertz
Scenografia: Jan Pascale
Costumi: Carol Ramsey
Trucco: Roland Blancaflor
Produttore: Brett Ratner
Produttore esecutivo: John Cheng,Diana Pokorny
Produzione: New Line Cinema, Rat Entertainment
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Montaggio: Peter Teschner
Musiche: Christopher Lennertz
Scenografia: Jan Pascale
Costumi: Carol Ramsey
Trucco: Roland Blancaflor
Produttore: Brett Ratner
Produttore esecutivo: John Cheng,Diana Pokorny
Produzione: New Line Cinema, Rat Entertainment
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
La recensione di Dr. Film. di Come ammazzare il capo... e vivere felici
Commedia abbastanza mediocre e spesso non il massimo del buon gusto. Intrattenimento.
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Colonna sonora / Soundtrack di Come ammazzare il capo... e vivere felici
Potrebbe essere disponibile sotto, nei dati aggiuntivi (clic qui).
Voci / Doppiatori italiani:
Alessio Cigliano: Nick Hendricks
Simone Crisari: Dale Arbus
Massimo De Ambrosis: Kurt Buckman
Eleonora De Angelis: Julia Harris
Simone D'andrea: Bobby Pellit
Roberto Pedicini: Dave Harken
Roberto Draghetti: Dean 'fottimadre' Jones
Pietro Biondi: Jack Pellit
Informazioni e curiosità su Come ammazzare il capo... e vivere felici
Note dalla produzione:LA PRODUZIONE
IL PROBLEMA:
“Questi tre pezzi di M**** dovranno comunque morire un giorno. Noi non faremo altro che accelerare un processo naturale”. - Kurt
“Quasi tutti almeno una volta nella vita hanno avuto un capo orribile, qualcuno che rendesse la loro esistenza insopportabile” dice il regista Seth Gordon. “Conosciamo tutti la tentazione di immaginare quanto sarebbe meglio la vita se non ci fossero più. Questa è la storia di tre ragazzi che decidono di passare ai fatti”.
“Ma,” aggiunge, “le cose non vanno proprio come sperato”.
Se liberarsi dei propri tormentatori all’inizio può sembrare un po’ drastico, diventa presto chiaro che per una ragione o per l’altra a questi poveri impiegati umiliati e bistrattati non hanno ragionevoli opzioni. Non sono certo assassini di natura - in realtà proprio l’opposto. Il regista Gordon vede gli eroi della storia - interpretati da Jason Bateman, Charlie Day e Jason Sudeikis - come “tipici impiegati di periferia. Non si tratta di persone cattive, anzi fanno del loro meglio nella vita, ma sono intrappolati e resi vittime dai loro capi in modo perfido, fino a quando non ne possono proprio più”.
Settimana dopo settimana, questi amici di vecchia data - Nick, Dale e Kurt - si incontrano per bere qualche birra e sfogarsi delle loro diverse seppur egualmente disperate situazioni e dei propri capi: Harken, il capo di Nick ossessionato dal controllo, interpretato da Kevin Spacey; Pellit, l’irragionevole erede della società del padre e vera maledizione per Kurt, interpretato da Colin Farrell; e Julia Harris, la dentista predatoria interpretata da una Jennifer Aniston mai vista dai suoi fan. Nel corso della conversazione (e dei boccali di birra), i nostri protagonisti iniziano a pensare a quanto la loro vita e la loro carriera potrebbero migliorare se questi perfidi boss sparissero dalla circolazione… A quanto sarebbe bello se un giorno improvvisamente morissero. E a quanto, in fondo, meritano di morire…
Da quel momento in poi il salto da compiere non è poi così grande. O perlomeno questo è quanto credono.
Il problema è che, a parte la rabbia, le fantasie morbose e le tante idee ispirate alle innumerevoli puntate di “Law & Order”, i tre amici non hanno alcuna qualifica, esperienza o tendenza agli affari criminali.
“Sono totalmente incompetenti”, racconta Gordon. E questo è un dato di fatto di cui si rendono conto immediatamente e che, a distanza di poco tempo, li induce a reclutare un ex detenuto in libertà vigilata che si fa chiamare MotherF****r Jones, interpretato da Jamie Foxx.
A questo punto, spiega il regista, che confessa di aver letto il copione ridendo fino alle lacrime, “si innescano una serie di eventi concatenati che stabiliscono un ritmo sempre più folle e frenetico alla storia e che conducono i protagonisti ad un punto di non ritorno”.
Anche chi non ama i ‘gialli’ - sostengono senza dubbio i filmmaker - si identificherà nel senso di frustrazione che spinge i protagonisti del film a questi gesti estremi. Come osserva il produttore Brett Ratner che ha sviluppato il progetto COME AMMAZZARE IL CAPO… E VIVERE FELICI insieme al socio Jay Stern: “Il titolo dice già tutto e genera subito una reazione. Spesso le persone non riescono ad ammettere che il loro capo è un essere abietto, infatti generalmente ne parlano fingendo che si tratta di un problema del passato o di un’esperienza che affligge qualche loro amico. In realtà, è un problema molto comune ed è per questo che il film è tanto divertente e attuale”.
“In fase di produzione, ho scoperto che la gente che ha immaginato di uccidere il proprio capo è molto più numerosa di quanto non avessi mai creduto!” osserva Jason Sudeikis, che interpreta il placido Kurt. In questo senso, COME AMMAZZARE IL CAPO… E VIVERE FELICI riflette proprio una fantasiosa messa in scena del diffuso desiderio di buttare un capo giù dal tetto. Anche se qui, malgrado i rischi, Nick, Dale e Kurt commettono una serie di errori sciocchi ed esilaranti.
“Il comportamento dei protagonisti riscatta tutti coloro che vivono una situazione analoga, perché i tre uomini si spingono oltre i limiti consentiti, compiendo gesti che nessuno normalmente ha il coraggio di fare”, spiega il produttore Jay Stern. “Sono tempi difficili per il lavoro e la gente oggi sa bene quanto è importante avere un posto fisso.
Tuttavia, se qualcuno ci opprime o abusa di noi, ci ritroviamo a pensare: perché devo sopportare tutto questo? Perché devo avere a che fare con questo pazzo? Ci sono tante persone che non vogliono necessariamente uccidere il loro capo, ma a cui non dispiacerebbe vederli penzolare per un po’ da un cavalcavia nell’ora di punta.
Quando i tre uomini decidono di vendicarsi nel modo più estremo, all’inizio il pubblico potrebbe avere l’impressione che la storia riservi un risvolto macabro”, continua Stern. “Ma quando vediamo i pasticci che combinano, ci rendiamo conto che non si tratta di tre impiegati che intendono uccidere i loro capi; in realtà è l’avventura surreale e divertente di tre persone normali che si imbarcano in una impresa più grande di loro”.
Jason Bateman, che interpreta un afflitto Nick, è d’accordo: “Non è certo un comportamento razionale e spero davvero che non ci siano persone del genere in giro. Ma una cosa è certa: il pubblico si farà delle belle risate. E se gli spettatori troveranno un nesso anche con la propria vita, allora meglio ancora… ma non consiglierei a nessuno di provarci davvero!”
Per rendere giustizia alla storia, i filmmaker hanno scelto un approccio disinvolto e pieno di umorismo. Dice Ratner: “Ci siamo messi in gioco al 100%. Seth aveva un punto di vista molto preciso e ottime idee per il casting. Ha scelto l’atmosfera giusta per il film. Bisognava creare una sottile linea di demarcazione fra le aspettative e il pericolo reale, rendendo il tutto fruibile e divertente. Ciò che mi piace di più è che le battute non sono mai forzate e gratuite. L’umorismo scaturisce sempre dai personaggi e dalle circostanze e tutto è saldamente radicato nella realtà.”
“In fondo la gente vorrebbe solo andare al lavoro, essere trattata con rispetto e tornarsene a casa in santa pace. È forse chiedere troppo?”, si domanda lo sceneggiatore Michael Markowitz, che è anche autore della storia e che conferma che COME AMMAZZARE IL CAPO… E VIVERE FELICI si ispira anche alle sue esperienze personali. “Scriverlo è stata la mia vendetta!”, esclama con gusto.
Ciò che il pubblico dovrebbe tenere a mente, per non giudicare i protagonisti troppo severamente, è che “questi uomini lottano per la propria dignità. Fanno ciò che serve per essere uomini”, dice lo sceneggiatore John Francis Daley. In riferimento ad una scena in cui questo spirito viene dimostrato con vigore, il co-sceneggiatore Jonathan Goldstein aggiunge: “E se per mantenere la dignità, sono costretti a compiere gesti estremi, così sia!”
“Probabilmente esistono film più adatti a chi è in cerca di storie romantiche e intense”, ammette Charlie Day, che interpreta il timido ma tenace Dale.
Dichiara Gordon: “Qui non c’è un vero messaggio. È una commedia divertente su tre uomini che decidono di uccidere i loro capi e che non appena si mettono all’opera si rendono conto di non sapere cosa fare”.
IL PIANO:
“Non importa quanto odiamo i nostri capi. Noi non siamo assassini” – Dale
“Hai mai sentito parlare di omicidio giustificato? Sarebbe immorale NON ucciderli” – Kurt.
Gordon riconosce l’innegabile chimica fra i protagonisti, che spesso sul set vengono chiamati Charlie & i due Jason – e questa chimica mette in moto l’azione.
“Siamo stati molto fortunati a trovare un’incredibile sinergia tra questi tre eccezionali attori comici che lavorano insieme meravigliosamente”.
La complicità è alla base del rapporto fra Nick, Dale e Kurt che si scambiano idee, sostenendo con determinazione la scelta di ribellarsi a quanto che subiscono, e che nel caso di Dale significa essere letteralmente molestato! Dale è infatti involontario preda della ninfomane Julia Harris, una dentista che sembra perdere ogni freno inibitorio quando si trova nella stessa stanza con lui. “Dale è l’inguaribile romantico del gruppo”, spiega Charlie Day. “È perdutamente innamorato della sua fidanzata e vorrebbe solo essere un bravo dipendente ma il suo boss non fa altro che provocarlo sessualmente. A volta neanche i suoi amici non lo capiscono”.
Ed è comprensibile, considerando che la dottoressa Harris ha le fattezze di Jennifer Aniston. “Abbiamo tirato a sorte per decidere chi avrebbe dovuto interpretare Dale, e ha vinto Charlie”, scherza Bateman. Come tutti sanno, un ‘no’ può bruciare parecchio e la Aniston interpreta una donna che non ammette ‘no’ come risposta. E se dopo aver allungato le mani, essersi denudata ed aver persino minacciato non riesce ad ottenere ciò che desidera, allora passa al ricatto.
“Non avevo mai interpretato un personaggio così esplicito e volgare ma devo ammettere di essermi divertita un mondo: i dialoghi e le situazioni sono davvero assurdi ed esilaranti. Ho accettato subito”, dice Aniston, che definisce il film “una maliziosa parentesi di piacere per tutti coloro che non sono felici al lavoro e che potranno finalmente esorcizzare il proprio malessere attraverso le folli imprese dei protagonisti.
La storia supera davvero ogni confine e la Dottoressa Harris non ha davvero attenuanti: è colpevole al cento per cento!”.
“Il personaggio è straordinario perché è una donna molto mascolina nel suo appetito sessuale. La dottoressa Harris è una predatrice, una leonessa. Il suo unico obiettivo è nutrirsi!”, dice Gordon. “Era importante trovare un’attrice adatta ad interpretare Julia con tutta l’intensità e la deliziosa malizia che il ruolo merita e ho pensato che sarebbe stato meglio scegliere un’attrice che avrebbe spaesato il pubblico. Il ruolo della Aniston è totalmente diverso da tutti quelli che i suoi fan hanno visto finora e lei lo interpreta in modo incredibile: vedere per credere! I suoi dialoghi sono strepitosi. E’ temeraria ed intransigente!”
Aniston aveva già recitato con Sudeikis ne “Il cacciatore di ex” e con Bateman nella commedia romantica dello scorso anno “Due cuori e una provetta”, ma questa è la prima volta che recita al fianco di Charlie Day. Descrivendo l’imbarazzo della loro prima scena insieme, l’attrice racconta: “Nel giro di 20 minuti mi trovavo a cavalcioni sopra di lui, indossando solo lingerie. Ma Seth non riusciva a non ridere! Devo dire che eravamo tutti in sintonia e dopo ogni ripresa, dicevamo: ‘Dai spingiamoci oltre!’ Non so perché, ma ero totalmente a mio agio in quelle scene, quasi di più che se avessi dovuto interpretare la brava ragazza della porta accanto. Era una situazione assurda ma molto divertente!”
Nick, l’amico di Dale, nel frattempo, deve affrontare un diverso tipo di sottomissione esercitato dal suo capo, il potente e inflessibile Vice Presidente Harken, interpretato da Kevin Spacey, che “regna” sugli stipati cubicoli delle Comnidye Industries dove il povero Nick arranca accanto ai suoi stanchi colleghi, nell’inutile speranza di ottenere riconoscimenti e promozioni, o quanto meno… una mezza giornata libera di tanto in tanto.
“Harken è un maestro del tormento psicologico”, spiega Gordon. “Avevamo immaginato un raffinato sadico passivo-aggressivo, il genere di micro-manager assetato di potere che ognuno di noi saprà riconoscere perché ne esistono infinite forme ovunque, e Kevin lo incarna in modo brillante”.
A detta di Spacey: “Harken non merita neanche il beneficio del dubbio, come teorizzare che forse è duro perché vuole impartire delle lezioni di vita o incoraggiare i suoi subordinati a dare il meglio di sé. Non è mosso da strategie occulte che potrebbero discolparlo. Harken è solo un tiranno. Una persona davvero cattiva”.
“Questi capi tirannici si accaniscono sul serio contro i tre malcapitati, e credo che il pubblico capirà perfettamente il motivo che li spinge a desiderare di ucciderli”, spiega Spacey. “Fortunatamente i loro piani non vanno per il verso giusto, perché prenderanno le decisioni più sbagliate!”
Nel ruolo subordinato di Harken, e suo bersaglio preferito, Nick ha certamente scontato tutti i suoi peccati, da ora fino al prossimo secolo”, osserva Jason Bateman.
“Nick è un lavoratore dedito e ambizioso e sogna solo una promozione. Harken gliel’ha promessa ma è ovvio che non accadrà mai. Fa solo parte dei piani per di Harken spadroneggiare e umiliare i suoi dipendenti”.
Al confronto, la condizione di Kurt sembra migliore, perlomeno all’inizio, in cui lo vediamo al servizio del gentile Jack Pellit, interpretato da Donald Sutherland, un uomo integro e cordiale. “Jack è il tipo di capo che piacerebbe a tutti”, dice Gordon. “Volevamo un attore dalla figura paterna, un’autorità benevola che ognuno di noi vorrebbe avere nella propria vita e Donald era perfetto. Nel vederlo interagire con Jason Sudeikis, si capisce che questi due personaggi nutrono rispetto reciproco e condividono un intenso passato”.
Tuttavia questa situazione ideale dura poco. Jack presto deve andarsene e verrà sostituito dal figlio, Pellit Jr., che nonostante la parentela, è decisamente diverso dal padre.
“Pellit Jr. è un idiota corrotto e incompetente, che deve supervisionare cose di cui chiaramente non sa un bel niente. E ovviamente trova sempre qualcuno su cui scaricare le sue colpe”, dice Gordon.
“Per interpretare Pellit non ho dovuto far altro che raccogliere tutta la mia imbecillità più profonda”, ride Farrell. “Quest’uomo pensa di essere un dio: si crede intelligente, simpatico, e pensa di essere irresistibile con le donne. Ha un ego smisurato, che molto probabilmente è un modo per mascherare la delusione di non essere riuscito a costruire un rapporto con il padre, a differenza di Kurt. Seth mi ha dato carta bianca per esprimere la patologia di Pellit come meglio credevo”.
Farrell ha inoltre contribuito in modo significativo al look di Pellit, suggerendo il riporto nella capigliatura e una bella pancia, nonché una mania per i draghi cinesi che adornano i suoi abiti e che suggeriscono al mondo il suo interesse per le arti marziali. “Colin si è trasformato al punto da diventare quasi irriconoscibile”, conferma Gordon. “Si è calato totalmente nei panni del suo personaggio. Il pubblico lo vedrà diverso dal solito e davvero divertente”.
Per Kurt, l’improvvisa nomina di Pellit Jr. nei panni del suo nuovo capo è senza dubbio una cattiva notizia. Spiega Sudeikis: “Prima di tutto, Pellit odia Kurt perché sa che suo padre lo preferiva a lui, e così la sua missione diventa quella di affossare il progetto al quale i due si sono dedicati anima e corpo per tanto tempo. Inoltre, poiché l’unica cosa che gli interessa sono i soldi da sperperare in un insensato stile di vita, è disposto ad intossicare migliaia di persone scaricando agenti chimici in un luogo dove è possibile farlo a causa di una lacuna legale, totalmente noncurante della decisione disonesto e immorale. Pertanto, per come la vede Kurt, ucciderlo sarebbe quasi una decisione voluta da Dio. Da questo punto di vista è quasi una decisione saggia!”
E si può dire che questo vale anche per Dale, e ancor di più per Nick! Ma riusciranno i nostri eroi a mettere a segno il loro piano diabolico? La risposta è incerta, perché, come spiega Day, “i tre amici non possono certo essere definiti ‘menti criminali’.”
Infatti presto si rendono conto di aver bisogno di aiuto. Ed ecco entrare in scena MotherF****r Jones, un delinquente con un nome d’arte che è tutto un programma e che, per la giusta ricompensa, è disposto a condividere con gli altri la sua infallibile esperienza… appena riuscirà a capire quale sia!
“Jones si autodefinisce un ‘consulente di delitti’, un ‘confidente del crimine’”, spiega Jamie Foxx. “I protagonisti entrano in un bar, in cerca di un sicario. Jones ascolta per caso la loro conversazione e rendendosi conto che si tratta di tre stupidi creduloni, vede in loro solo un’opportunità per fare soldi. A quel punto non fa altro che spaventarli un po’, raccontando quello che si vogliono sentir dire”.
Gordon definisce Jones un ‘impresario’: “Jamie arricchisce la sua performance con dettagli irresistibili e una straordinaria gestualità. E’ un vero maestro!”
Foxx ha collaborato con il regista e la costumista Carol Ramsey per perfezionare il look di Jones. E’ stata sua l’idea della testa tatuata, perché “è un ornamento originale. Per lui abbiamo scelto un abbigliamento retrò, stivali a punta e tutto quel genere di accessori che si usava anni fa, per sottolineare il fatto che Jones è stato in prigione e che quando è uscito è tornato ad indossare vestiti che all’epoca andavano di moda.”
Il trucco richiedeva un’ora e mezza per applicare il tatuaggio. Racconta Foxx: “Una volta sono uscito dal set con il trucco e mi hanno fotografato, caricando immediatamente le immagini su internet con commenti del tipo: “Jamie Foxx è impazzito!” Ma questo look è davvero adatto al mio personaggio e suscita esattamente il genere di reazioni che volevamo”.
Dopo aver incontrato Jones, i tre uomini si rendono conto di quanto sono disposti a fare, e a quel punto l’azione si velocizza.
“Vengono coinvolti in un piano assurdo quasi al di là della loro volontà”, dice Bateman. “Tuttavia il piano non riesce a concretizzarsi. Ogni volta che sono vicini alla meta, qualcosa va storto mentre ogni volta che decidono di abbandonare le loro intenzioni, le cose sembrano invece iniziare a funzionare. I tre insieme sembrano un personaggio unico e gli sceneggiatori sono stati bravissimi nel riuscire a creare questa specie di mostro ‘ a tre teste’.”
Dice Day: “Se Dale è il romantico, Kurt è l’opposto, un seduttore nato. Nick invece è il ritratto dell’uomo virtuoso e riservato. E’ divertente vedere queste personalità così diverse e complementari che cercano di gestire insieme una situazione ingarbugliata. Qui c’è tutto Freud: l’Id, l’Ego e il Superego!”
“Questa definizione è davvero un po’ troppo colta per me e sono convinto che a Charlie è stata suggerita da qualcuno!, dice scherzando Sudeikis. “Ma penso sia vera.
Sono tre teste con un unico cervello. Dale non vuole uccidere nessuno, è l’ultimo ad unirsi. Nick incarna il punto di vista del pubblico, il più neutrale, mentre Kurt è lo sventurato Id, il motore primo”.
In COME AMMAZZARE IL CAPO… E VIVERE FELICI Julie Bowen interpreta il ruolo dell’impeccabile Mrs. Harken, che, come la stessa attrice spiega, “non si sa se sia una donna di facili costumi o meno. Una cosa è certa: ama tenere il sospettoso marito sulla corda, immaginandosi a letto con ogni uomo che conosce, e rendendo la vita degli impiegati del marito davvero difficile”.
Lindsay Sloane è la fidanzata di Dale, Stacy, totalmente ignara dei suoi problemi di lavoro fino al momento in cui non deve capirlo per forza; e P.J. Byrne è Kenny Sommerfield, un ex manager finanziario caduto in rovina, che ora non fa altro che scroccare drink, e la cui vicenda personale ricorda a Nick, Dale e Kurt che un buon lavoro è la cosa più difficile al mondo da trovare. Wendell Pierce e il comico Ron White interpretano una coppia di poliziotti sospettosi e Ioan Gruffud rappresenta il primo grande errore dei tre cospiratori, un uomo reclutato online come sicario che si rivela un genere alquanto diverso di professionista.
LA SCENA DEL CRIMINE:
“Se qualcuno si avvicina alla casa, decidiamo un segnale” - Nick
“Suono il clacson 6 volte” – Dale
“Che ne dici di una sola?” – Nick
Quando i nostri eroi traducono in azione i consigli di Jones, sorvegliando nottetempo le case di Harken, Pellit e Harris, assistono alla piena espressione dell’infamia dei loro capi, che si rivelano ben peggiori di come sono al lavoro, e questo non fa altro che convincere i tre amici della legittimità della loro missione.
Lo scenografo Shepher Frankel, che ha collaborato con Seth Gordon per la prima volta nel 2008 con “Tutti insieme inevitabilmente”, ha rappresentato un’azione che si svolge fra grandi spazi domestici e professionali, che si incastrano fra loro e rappresentano tre diversi campi da gioco. “E’ come avere una squadra di tre persone che gioca contro un’altra squadra composta da altre tre persone, con Jamie Foxx che funge da arbitro. Volevamo creare tre ambienti ben distinti in cui le due squadre si affrontano. Ciascun ambiente riflette la persona che lo controlla”.
“Shepherd ed io abbiamo creato gli ambienti in cui si muovono i personaggi e, come già spiegato, diventano delle vere e proprie personificazioni”, dice Gordon.
L’inferno di Nick è la roccaforte di Comnidyne, realizzata da Frankel, “in modo da esaltare il disagio e l’ansia degli impiegati nullatenenti raggruppati al centro della stanza, dove ogni movimento viene monitorato dal boss dall’interno del suo ufficio. Abbiamo incontrato strateghi finanziari ed esperti d’impresa per studiare con loro l’architettura e la psicologia di queste strutture, per rappresentare visivamente cosa significa iniziare dal basso e aspirare ad un ufficio nei piani alti”.
Il look di Harken è perfettamente in linea con il suo ambiente; la costumista Carol Ramsey ha lavorato accanto allo scenografo Frankel e all’arredatore Jan Pascale per abbinare il suo guardaroba alla fredda tavolozza grigio-blu di Comnidiyne. Anche la sua casa, malgrado il lussuoso arredamento, manca di calore e sembra una vetrina, in cui campeggia il ridicolo ritratto di Harken e sua moglie circondati da gatti in bella mostra sulla mensola del camino.
Per quanto riguarda l’abitazione della Dottoressa Harris, la difficoltà era proprio infondere un tocco di sensualità in uno dei luoghi meno sexy che si possano immaginare: uno studio dentistico. “Harris è una professionista che ama giocare al gatto e al topo, e che quindi si muove in un ambiente completamente circoscritto, da cui controlla tutte le altre stanze in modo per sapere sempre cosa accade altrove”, spiega il designer. “L’arredamento è elegante, con una variopinta carta da parati, decorazioni sontuose e luci soffuse; il tutto è molto piacevole, fino al momento in cui non si entra nel suo ufficio. Le serrande sono abbassate, le porte chiuse: incute un certo timore. È il Tempio della Maledizione”.
La casa della pervertita Dottoressa Harris assomiglia nello stile al suo ufficio, per quel che si riesce a scorgere dalle grandi finestre che danno sulla strada che le forniscono l’occasione di mettersi in mostra come non potrebbe mai fare al lavoro.
La Pellit Chemical Company e la casa di Pellit sono in netto contrasto fra loro perché l’ufficio riflette il tocco umano di Pellit Senior (suo padre), mentre la casa di Pellit Jr. è lo spudorato tempio del suo sfrontato edonismo, con un’accozzaglia di oggetti di gusto esotico a sfondo erotico, motivi egiziani ed asiatici con un tocco anni ’80 che ricorda lo Studio 54, un dojo dove praticare arti marziali, innumerevoli specchi e un lettino per i massaggi. Alcuni dettagli, soprattutto di influenza asiatica, sono stati suggeriti dalla passione del personaggio per le arti marziali e da una certa esaltazione alla prodezza.
La produzione ha girato a Los Angeles. A detta di Gordon: “Abbiamo cercato gli angoli meno noti della città, luoghi che la gente non avesse ancora visto al cinema e in TV. Doveva sembrare un posto qualsiasi degli Stati Uniti dove la realizzazione del sogno americano viene impedita da un terribile boss”.
L’Industria Comnidyne è stata creata all’interno di un edificio di Torrance, in California, dove c’era un piano libero utilizzato dalla troupe. Per la Pellit Chemical, i filmmaker hanno trovato la perfetta location industriale a Santa Fe Springs, in una struttura per la depurazione e l’immagazzinamento idrico, corredata da tubi e container.
L’ambiente industriale e l’architettura sono stati creati su misura, ma per poterne usufruire bisognava sgomberare e ristrutturare l’interno del magazzino, creare finestre nei muri di cemento per mostrare i dinamici esterni e realizzare una via di ingresso da cui l’ex capo di Kurt, Jack Pellit, farà la sua fatale uscita di scena. Il bar in cui Nick, Dale e Kurt incontrano il loro mentore Jones, invece, è stato realizzato in uno dei quartieri più vecchi di downtown Los Angeles, mentre un ristorante di Woodland Hills è stato trasformato nel locale preferito dei tre protagonisti.
Gordon ha scelto di utilizzare il più possibile delle vere location per radicare la storia nella realtà. Ma si tratta pur sempre di una realtà esagerata, in cui le situazioni che scaturiscono dal mondo reale vengono vissute e provocate in modo molto più fantasioso di quanto non faremmo in situazioni normali.
Fra le scene più assurde c’è quella in cui Nick immagina di sollevare Harken a testa in giù dalle ampie finestre della sala conferenze di Comnidyne, e quella del parcheggio sottostante, dove il terribile boss viene gloriosamente infilzato sull’insegna che identifica il suo prestigioso posto auto. Dice il coordinatore stunt Sean Graham: “In un paio di sequenze di fantasia ci sono persone scaraventate attraverso i vetri o dalla finestra, e abbiamo inserito effetti speciali come macchine che esplodono, che si schiantano l’una contro l’altra o che si inseguono freneticamente sulla strada”.
“Il divertimento della storia non sta nel fatto che i protagonisti possano farcela o meno ma nel modo in cui si adoperano per far funzionare questi piani assurdi”, dice Gordon, che si augura solo che il pubblico che ha sperimentato il genere di frustrazione contro cui si ribellano Nick, Dale e Kurt, si goda le loro (dis)avventure fra qualche risata e un cartoccio di popcorn, allentando la tensione ed uscendo dal cinema con un “rinnovato apprezzamento per la loro vita, pensando che tutto sommato i loro capi non sono poi tanto male!”
Come suggerisce Gordon: “Nel caso anche voi abbiate fantasticato di eliminare il vostro capo perché siete convinti che stareste meglio senza di lui, questo film vi dimostra tutto ciò che potrebbe capitare se doveste prendere una decisione del genere. E quando vedrete cosa potrebbe succedere, sicuramente ci ripenserete!”
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